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De Biasi al presidente dell’Aifi: “Minacce e calunnie inaccettabili”

di Emilia De Biasi

“Come ho avuto sempre modo di dire non credo che i fisioterapisti in quanto tali siano volgari e violenti, e tuttavia se chi mi scrive simili cose è un fisioterapista non posso certo nasconderlo! E mi stupisco che lei non abbia mai preso le distanze dai suoi colleghi”. La presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato risponde alla lettera aperta dell'ssociazione dei fisioterapisti in cui le si chiedeva di ritirare le accuse di minaccia, ritenute troppo generiche

16 NOV - Caro Presidente,
ciò che mi stupisce della sua lettera è che lei non abbia mai, dico mai, preso le distanze da suoi colleghi che usano toni e parole violente e volgari nei miei confronti.
 
Come ho avuto sempre modo di dire non credo che i fisioterapisti in quanto tali siano volgari e violenti, e tuttavia se chi mi scrive simili cose è un fisioterapista non posso certo nasconderlo!
 
Converrà con me che dire che la sottoscritta fa voto di scambio richiederebbe di per sé una denuncia per diffamazione. Chi lo scrive di professione fa il fisioterapista, ma non per questo credo che tutti i fisioterapisti farebbero propria una affermazione simile.
 
Posso sopportare gli insulti, che qualificano chi li lancia, ma non le minacce del passato e le calunnie di oggi. E il tutto perché guarda un po' mi sono permessa di andare ad un incontro pubblico a Lodi con alcuni studenti di osteopatia! Ma dove siamo?
 
Presidente così non si va da nessuna parte. E già che ci sono le consiglio di estendere l'informazione sulla legge approvata in prima lettura al Senato, perché c'è tanta non conoscenza anche sul futuro della professione del fisioterapista, sull'Albo e sull'ordine del giorno a cui ho dato parere favorevole sulla istituzione dell'ordine dei fisioterapisti.
Di tutto questo non si parla mai. Come mai?
Lo chiedo a lei come Presidente.
 
Ognuno ha le sue opinioni legittime, è legittima la polemica, è legittimo battersi per ciò in cui si crede. Ciò che non trovo legittimo è la censura alla libertà di espressione.
 
Io continuerò a sostenere l'istituzione della figura dell'osteopata e, mi creda, non sono proprio interessata a fare la guerra ai fisioterapisti. Lascio ad altri la denigrazione dei professionisti della sanità.
 
Il risultato ahinoi è sconfortante: nessun passo in avanti sulla riforma degli Ordini e sul riconoscimento delle professioni sanitarie. Compresa quella del fisioterapista.
 
Cordialità.
 
Emilia De Biasi
Presidente Commissione Igiene e Sanità del Senato

16 novembre 2016
© Riproduzione riservata

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