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Cannabis terapeutica. I farmacisti alla Lorenzin: “Il prezzo imposto è troppo basso. Così operiamo in perdita”. Fissato incontro col ministro la prossima settimana


Nove euro al grammo. Questo il prezzo al pubblico fissato dal recente decreto del ministero della Salute per la cannabis terapeutica. Una cifra che, per Fofi, Federfarma, Asfi, Assofarm, Farmacie Unite, Sifap e Utifar, ne rende impraticabile la commercializzazione: “Con le preparazioni magistrali a base di questa sostanza i farmacisti opererebbero in perdita”. Lorenzin pronta al confronto: "Ci sarà un tavolo ad hoc la prossima settimana".

09 GIU - "Il prezzo di vendita al pubblico attualmente fissato per la cosiddetta Cannabis terapeutica rischia di compromettere la possibilità per le farmacie di realizzare le preparazioni magistrali a base di questa sostanza, a danno dei pazienti. L’importo di 9 euro al grammo, stabilito dal Ministero della Salute con il Decreto pubblicato lo scorso 3 giugno, è infatti inferiore a quello richiesto dai distributori per questa sostanza".
 
Lo sostengono in una nota congiunta tutte le principali associazioni dei farmacisti italiani (Fofi, Federfarma, Asfi, Assofarm, Farmacie Unite, Sifap e Utifar), che hanno aderito all'appello della Fofi per sollecitare il ministero a rivedere il decreto, chiedendo un incontro urgente al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin
 
La richiesta è stata accolta dal ministro, che ha annunciato un incontro con i farmacisti già per la prossima settimana con un tavolo ad hoc per affrontare la questione. Un annuncio accolto con soddisfazione dai farmacisti che hanno ringraziato il ministro "per la sensibilità dimostrata su un tema che tocca direttamente la salute delle persone, in particolare le più fragili" e si sono detti pronti a collaborare con il Ministero "per trovare rapidamente un’efficace soluzione alle attuali criticità".
 
"Le preparazioni galeniche, e non solo nel caso della Cannabis - scrivono i farmacisti - sono infatti una risorsa fondamentale per i tanti pazienti che non trovano nel farmaco di produzione industriale una risposta terapeutica adeguata alle loro particolari necessità". 
 
Il prezzo troppo basso della cannabis terapeutica era già stato segnalato dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani  in fase di istruttoria del provvedimento di fissazione del prezzo nazionale, sottolineando che quel livello di prezzo "fa sì che i farmacisti si trovino a pagare la materia prima – la Cannabis – una cifra superiore al prezzo della preparazione magistrale stessa, quindi costringendo il farmacista a operare in perdita".
 
Al di là del caso particolare della Cannabis, si legge nella nota inviata a Lorenzin, "è la stessa Tariffa nazionale dei medicinali" che per i farmacisti  andrebbe rivista nel suo complesso.
 
"Infatti - scrivono - benché la normativa preveda che la tariffa venga aggiornata ogni due anni per allineare gli importi all’andamento del mercato, gli importi oggi in vigore sono immutati da oltre vent’anni. In questo modo diviene sempre meno sostenibile economicamente la realizzazione delle preparazioni magistrali da parte delle farmacie, con un crescente disagio per i pazienti".
 
"E’ il caso di ricordare - scrivono ancora - che i destinatari delle preparazioni sono in maggioranza pazienti fragili – neonati, bambini, persone affette da malattie rare – i cui bisogni clinici non trovano risposta nel farmaco di produzione industriale". 
"In tempi di personalizzazione della medicina - concludono i farmacisti - è grave che uno dei principali strumenti per adattare le terapie ai bisogni individuali del paziente sia reso impossibile per motivi economici. Quello della Cannabis, in definitiva, è solo il caso più recente di prezzo inadeguato: la revisione della Tariffa nazionale, come previsto peraltro dalle leggi vigenti, non è più rinviabile".

09 giugno 2017
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