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Legge 194. Ginecologhe a Grillo: “Garantisca la piena applicazione. Ivg sia garantita 24 ore su 24” 


Lanciata una petizione su change.org che ad ora ha raccolto oltre 67 mila firme. Le richieste: “Disporre erogazione servizio Ivg con presenza obbligatoria di ginecologi non obiettori 24 ore su 24, sanzionare le direzioni sanitarie che non assicurano piena assistenza e istituire una helpline nazionale e gratuita con un servizio di assistenza attivo 24 ore su 24”.

20 NOV - “Disporre l’erogazione del servizio IVG in ogni ospedale, istituendo la presenza obbligatoria di ginecologi non obiettori 24 ore su 24, così da garantire piena applicazione alle disposizioni della legge; sanzionare le direzioni sanitarie che non assicurano piena assistenza a chi ne ha bisogno e diritto e istituire una helpline nazionale e gratuita con un servizio di assistenza attivo 24 ore su 24, gestito direttamente dal Ministero della Salute, per informare e accompagnare le donne respinte da medici/ospedali obiettori così che possano ottenere l'IVG a cui hanno diritto”. Sono queste le richieste al Ministro della Salute, Giulia Grillo contenute in una petizione (che al momento ha raccolto 67 mila firme) lanciata da quattro ginecologhe su change.org.
 
“La legge 194 – si legge - è una legge di civiltà, voluta da tante e tanti cittadini italiani. Non vogliamo che le ragazze e le donne ricomincino a morire di aborto clandestino. È compito suo, Ministra, tutelare il diritto alla salute delle donne e che oggi, uomini e donne, le chiedono di difendere firmando questa petizione”.
 
“Sempre più spesso - denunciano le ginecologhe - accade che quando vuoi interrompere la gravidanza, non trovi negli ospedali medici che ti sostengano e diano seguito alla tua scelta; se vuoi abortire, vieni giudicata e pressata da chi dovrebbe rispettare la tua decisione e permetterti di viverla in tranquillità e sicurezza; non riesci ad usufruire dell'aborto farmacologico, perché in Italia è consentito solo fino a 49 giorni di gravidanza, invece che fino a 63, come in tutti gli altri paesi del mondo. Tutto questo per noi è inaccettabile”.
 
La petizione è firmata da Silvana Agatone, presidente LAIGA Libera Associazione Italiana Ginecologi per l'applicazione della Legge 194/78 e socia fondatrice della rete nazionale di politica femminista; Elisabetta Canitano di Vita di Donna; Concetta Grande di Laiga; Giovanna Scassellati, Responsabile UOSD salute riproduttiva Ospedale San Camillo.

20 novembre 2018
© Riproduzione riservata

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