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Dl semplificazioni. Non passa sblocco tetto spesa per personale della sanità ed è polemica. Ok invece a emendamenti su comma 687, payback, esonero fatturazione elettronica e cancellazione raddoppio Ires per no profit

di Giovanni Rodriquez

Dopo lo stralcio nella giornata di ieri di ben 62 emendamenti tra quelli già approvati dalle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro, oggi dall'Assemblea di Palazzo Madama è arrivata una nuova stretta sulle misure per la sanità contenute nel Decreto. Passano l'esame dell'Aula l'emendamento 1.34 (cancellazione raddoppio Ires no profit e ospedali) e 9.0.500 (modifica del comma 687 della manovra, payback e ulteriori esoneri per fatturazione elettronica nel 2019). Mentre il 9.0.41 (tetto spesa personale e altre norme sul personale Ssn) viene accolto solo come ordine del giorno. E Lega e 5 Stelle si infuriano

29 GEN - Dopo il pressing del Quirinale, e lo stralcio nella giornata di ieri di ben 62 emendamenti tra quelli già approvati dalle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro, dall'Assemblea di Palazzo Madama è arrivata oggi una nuova stretta sulle misure per la sanità contenute nel Decreto Semlpificazioni.
 
A passare l'esame dell'Aula (che ha approvato in serata il provvedimento che passa ora all'esame della Camera)  sono stati, infatti, solo due emendamenti: 1.34 (cancellazione raddoppio Ires no profit e ospedali) e 9.0.500 (modifica del comma 687 della manovra, payback e ulteriori esoneri per fatturazione elettronica nel 2019). Mentre il 9.041 (tetto spesa personale e altre norme sul personale Ssn) viene accolto solo come ordine del giorno. Su questo si sono sollevate le proteste della maggioranza.
 
In particolare, è stato il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, a scagliarsi contro la Ragioneria generale dello Stato per la mancata copertura che ha comportato la trasformazione dell'emendamento in ordine del giorno. "Ancora una volta la Ragioneria fa resistenza su questo tema - ha dichiarato -. La questione è legata ai fabbisogni del personale sanitario delle Regioni e il tema è stato affrontato più volte in sede di Conferenza Stato-Regioni. Più volte è stato richiesto di superare il famoso vincolo della spesa legato diversi anni fa a più 1,4 per cento: tutte alchimie che non consentono alle Regioni che hanno le risorse di poter prendere i medici perché dobbiamo curare i nostri cittadini. Se la politica si vuole riappropriare della propria forza e del proprio potere di indirizzo che gli attribuiscono la Costituzione e le leggi, dobbiamo far capire ai dirigenti che siamo noi che decidiamo".
 
"Sono mesi che stiamo affrontando questo tema, su cui - al pari di tanti altri - non c'è effettivamente un problema di copertura o una ragione tecnica, ma c'è solo una resistenza di principio, che noi non accettiamo più - ha proseguito Romeo -. Si intende impegnare il Governo a trovare una soluzione, ma tutti sappiamo benissimo che l'unica soluzione si può trovare attraverso una norma di legge. Le Commissioni 1ª e 8ª proseguiranno il loro lavoro e presenteranno un provvedimento - noi valuteremo anche con le forze di minoranza - che guarderà a tutte quelle forme di semplificazione che abbiamo esaminato e che abbiamo dovuto accantonare. Dobbiamo andare avanti con il provvedimento. Ciò vale per questo emendamento e per tanti altri. La politica deve decidere e portare a casa i risultati, anche quando questi non piacciono a qualche dirigente o direttore. L'impegno sarà questo".
 
"Ora votiamo l'ordine del giorno, ma la Ragioneria deve sapere che fra qualche mese o qualche quindicina di giorni ci ritroveremo punto e a capo e prima o poi - questo è un impegno che prendiamo come Parlamento - la risposta deve essere sì, superiamo questo vincolo che sta mettendo il Paese in grosse difficoltà e che vale per tutte le Regioni, da Nord a Sud", ha concluso il senatore leghista.
 
Dello stesso avviso anche il capogruppo dei 5 Stelle Stefano Patuanelli che ha detto: "mi allineo alle parole del presidente Romeo quando afferma che questo emendamento diventa un ordine del giorno, ma che non è un ordine del giorno scritto, come si usa dire, su carta da riciclare, ma è un ordine del giorno che abbiamo tutte le intenzioni di portare avanti nei prossimi giorni, non nei prossimi mesi".
 
Questo, nel dettaglio, il contenunto delle misure approvate:
 
L'emendamento 9.0.500 estende la validità delle graduatorie per le procedure concorsuali per l’assunzione di personale medico, tecnico-professionale ed infermieristico, bandite dalle aziende e dagli enti del Servizio sanitario nazionale a decorrere dal 1° gennaio 2020.

Il contestato comma 687 della manovra viene sostituito dal seguente: "’Per il triennio 2019 – 2021, la dirigenza amministrativa, professionale e tecnica del Servizio sanitario nazionale, in considerazione della mancata attuazione nei termini previsti della delega di cui all’articolo 11, comma 1, lettera b), della legge 7 agosto 2015, n. 124, è compresa nell’area della contrattazione collettiva della Sanità nell’ambito dell’apposito accordo stipulato ai sensi dell’articolo 40, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165".

L'esonero della fatturazione elettronica per il 2019 si applicherà anche ai soggetti che non sono tenuti all’invio dei dati al Sistema tessera sanitaria, con riferimento alle fatture relative alle prestazioni sanitarie effettuate nei confronti delle persone fisiche.

Quanto al payback, fatto salvo quanto già previsto nella manovra 2019, qualora entro il 15 febbraio 2019 non si sia perfezionato il recupero integrale delle risorse finanziarie connesse alle procedure di ripiano della spesa farmaceutica per gli anni 2013-2017, il Direttore generale dell'Aifa, entro il 30 aprile 2019, dovrà accertare che le Aziende farmaceutiche titolari di Aic abbiano versato almeno l'importo di 2,378 milioni. L'accertamento dovrà essere compiuto entro il 31 maggio 2019, e verrà effettuato computando gli importi già versati per i ripiani degli anni 2013-2017 e quelli versati risultanti a seguito degli effetti, che restano fermi, delle transazioni stipulate sulla base della legge 136/2018.
 
A seguito dell'accertamento positivo, con decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze, sentita l'Aifa, d'intesa con la Conferenza Stato Regioni, verrà ripartito tra le Regioni l'importo giacente sul Fondo per il payback 2013-2017.
 
L'emendamento 1.34 cancella infine la cosiddetta "tassa sulla bontà", ossia il raddoppio dell'Ires sugli enti non commerciali previsto dalla legge di Bilancio.
 
L'ordine del giorno 9.0.41 contiene disposizioni per sostenere l'effettiva erogazione dei livelli essenziali di assistenza mediante ricognizione del fabbisogno dì personale del Servizio sanitario nazionale.

Nel testo si spiega che il Ministero della Salute dovrà definire una metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale degli enti del Servizio sanitario nazionale tenendo conto di quanto previsto in materia di definizione dei piani triennali dei fabbisogni di personale.

Sempre con decreto del Ministero della Salute viene prevista l’istituzione di un Comitato paritetico per la predisposizione di una proposta di revisione della normativa in materia di obiettivi per la gestione e il contenimento del costo del personale delle Aziende e degli Enti del Servizio sanitario nazionale. Del predetto Comitato, che si avvale anche del supporto tecnico dell'Agenzia per i servizi sanitari regionali, fanno altresì parte rappresentanti dei Dipartimenti per gli Affari regionali e le autonomie, della funzione pubblica, del Ministero dell'economia e delle finanze, nonché delle Regioni.

La regione verrà giudicata adempiente quando viene accertato il conseguimento dell'obiettivo già previsto all'articolo 2, comma 71, della legge Finanziaria del 2010. In caso contrario la Regione è considerata adempiente ove abbia raggiunto l'equilibrio economico nell'anno di riferimento e comunque nei 6 anni precedenti, abbia garantito i livelli essenziali di assistenza ed abbia avviato con atti di Consiglio o di Giunta il processo di adeguamento.

Le Regioni sottoposte a Piani di rientro dai deficit sanitari o ai Programmi operativi di prosecuzione di detti piani, aggiornano gli obiettivi di spesa del personale entro 40 giorni dalla data di adozione della normativa, nel rispetto del tetto complessivo stabilito da detti Piani o Programmi.
 
L'ordine del giorno, infine, prevede il superamento del tetto di spesa per il personale previsto dalla finanziaria del 2010.
 
Giovanni Rodriquez

29 gennaio 2019
© Riproduzione riservata

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