Aborto. Tuzi (M5S): “Da Campus biomedico danni alla carriera di specializzandi e studenti”
"Quanto denunciato nei confronti di questa scuola di specializzazione è gravissimo ed esprimo dura condanna. L’obiezione di coscienza imposta agli studenti è in aperta violazione della legge 194”.
Così il deputato pentastellato commentando la denuncia dell'Associazione medici italiani contraccezione e aborto, secondo la quale la scuola di specializzazione in Ostetricia e Ginecologia dell'Università romana impone a studenti e frequentatori l'obiezione di coscienza.
31 GEN - La scuola di specializzazione in Ostetricia e Ginecologia dell'Università Campus Bio Medico di Roma impone a studenti e frequentatori l'obiezione di coscienza in merito all’interruzione volontaria di gravidanza. Lo dichiara l’Associazione medici italiani contraccezione e aborto.
Il deputato del Movimento 5 Stelle
Manuel Tuzi, medico e dunque ex specializzando condanna duramente l’episodio: “Quanto denunciato nei confronti di questa scuola di specializzazione è gravissimo ed esprimo dura condanna. L’obiezione di coscienza imposta agli studenti è in aperta violazione della legge 194”.
“All'articolo 9 - ricorda Tuzi - la legge 194 riconosce il diritto del personale sanitario a sollevare obiezione di coscienza esclusivamente in base ad una scelta personale. Quindi questa decisione non può essere imposta come linea da un’Università o un ospedale”.
Tuzi che è relatore della nuova legge per l’accesso Universitario e primo firmatario della legge sulle specializzazioni mediche avverte: “Questa imposizione rischia di danneggiare gli specializzandi di questo corso. Il Ministero dell’Istruzione con il decreto del 13 giugno 2017 ha definito i requisiti e gli indicatori di attività formativa e assistenziale necessari per l'accreditamento delle varie Scuole di Specializzazione. Nel 2017 la Scuola di specializzazione in Ostetricia e Ginecologia del Campus Biomedico di Roma è stata accreditata solo con riserva dall'Osservatorio Nazionale per la Formazione Medica Specialistica”.
“Chiediamo la cessazione immediata di questa imposizione che deriva da un retaggio ideologico e forse religioso che non deve trovare spazio nei luoghi di formazione nazionale. Sto lavorando ad un’interrogazione al ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi per fare le dovute verifiche su questo episodio”, conclude il deputato 5 Stelle.
31 gennaio 2020
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