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Farmaceutica ospedaliera e intramoenia allargata. Ultimi giorni per una soluzione


Atteso entro il 30 giugno un regolamento ministero Salute-Economia che obbligherà le aziende farmaceutiche a ripianare fino al 35% di sforamento della spesa ospedaliera. Lo stesso giorno, se non interverrà una proroga o un nuovo provvedimento, i medici diranno addio all’intramoenia allargata.

12 GIU - Sono giorni di attesa e preoccupazione per le imprese del farmaco e per i medici che svolgono la libera professione intramoenia negli studi privati. Mancano infatti meno di 20 giorni alla data che, senza interventi da parte del Governo, costringerà le imprese del farmaco a ripianare fino al 35% della spesa ospedaliera (oggi lo sforamento è a totale carico delle Regioni) e i medici a dire addio alla libera professione allargata, in molti casi senza che però all’interno delle aziende ospedaliere siano stati organizzati gli ambulatori necessari a far rientrare la libera professione dei medici dentro le strutture.
 
A queste scadenze si aggiunge poi quella del 1° luglio 2012 che prevede l’arrivo dei prezzi di riferimento dell'Osservatorio dei contratti pubblici su beni, servizi, dispositivi, farmaci ospedalieri e prestazioni sanitarie, anche al fine di potenziare le attività delle Centrali regionali per gli acquisti. Un provvedimento, quest’ultimo, che coincide in pieno con il programma sulla Spending Review del Governo Monti e di cui l’Osservatorio ha già offerto un’anticipazione nelle settimane passate.
 
Tornando ai primi due punti, gli occhi sono quindi puntati sul provvedimento riguardante il ripiano della spesa ospedaliera e la scadenza definitiva delle proroghe che da 13 anni consentono l’intramoenia allargata. Due ipotesi contro le quali si sono schierati sia Farmindustria che i medici, che chiedono il rinvio dell’applicazione delle norme o una soluzione immediata per non penalizzare le industrie del farmaco né il diritto alla libera professione dei medici. Anche se, per quanto riguarda l’intramoenia, è atteso a giorni un nuovo provvedimento che, ha spiegato lo scorso 1° giugno il ministro della Salute Renato Balduzzi, potrebbe essere un decreto legge. Infatti “il disegno di legge ha tempi più lunghi e potrebbero non essere compatibili con la scadenza del 30 giugno”.

Ma vediamo in dettaglio cosa dovrebbe accadere il 30 giugno.

Spesa farmaceutica ospedaliera
Le scadenze le fissa l'art. 17, comma 1, lettera b, della manovra di luglio 2011, legge 111/2011, che prevede che entro il 30 giugno 2012 dovrà essere emanato un regolamento, su proposta del Ministro della Salute di concerto con quello dell’Economia e delle Finanze, che definisca le procedure per porre a carico delle aziende farmaceutiche l’eventuale sforamento del tetto di spesa ospedaliera nella misura massima del 35% (oggi lo sforamento della farmaceutica ospedaliera è totalmente a carico delle Regioni).

Qualora entro questa data il regolamento non sia emanato, l’Aifa dovrà provvedere a riesaminare l’attuale tetto sulla spesa farmaceutica territoriale rideterminandone l’incidenza percentuale al 12,5% della spesa complessiva, anziché al 13,3% dell’attuale tetto (il cui sforamento è oggi a carico delle aziende farmaceutiche), tenendo conto dei risparmi ottenibili dall’applicazione delle misure previste dalla manovra del luglio 2010 che stabilivano la determinazione di tabelle di raffronto tra la spesa farmaceutica territoriale delle singole regioni, con la definizione di soglie di appropriatezza prescrittiva basate sul comportamento prescrittivo registrato nelle regioni con il miglior risultato in riferimento alla percentuale di medicinali a base di principi attivi non coperti da brevetto, ovvero a prezzo minore, rispetto al totale dei medicinali appartenenti alla medesima categoria terapeutica equivalente.
 
Fin qui la manovra Tremonti. Ma il nuovo Governo cosa pensa di fare? La settimana scorsa i vertici di Farmindustria si sono incontrati con alcuni ministri a Palazzo Chigi per illustrare le loro controproposte. Non sappiamo l'esito di quell'incontro, ma oggi Balduzzi ha detto che giudica molto improbabile una proroga dell'entrata in vigore della manovra di luglio e da alcuni giorni gira insistentemente la voce che il ministro avrebbe già firmato il regolamento che cambia le regole del pay back nella farmaceutica ospedaliera addossandone parte degli oneri alle aziende. Secondo gli ultimi dati Aifa relativi al 2011, la farmaceutica ospedaliera ha raggiunto quota 3.780,6 milioni di euro pari al 3,6% della spesa sanitaria (guarda caso la stessa percentuale indicata da Farmindustria come "tetto ideale" per l'ospedaliera), superando così di circa 1.230 milioni il tetto di legge per questa voce di spesa, fissato nel 2,4% del fondo sanitario. Se il regolamento fosse stato effettivamente firmato, alle aziende spetterebbe quindi ripianare circa 430,5 milioni di euro che si andrebbero a scalare dalla spesa a carico delle Asl e rappresenterebbero quasi un terzo di quei famosi 1,5 miliardi di euro che la spending review, gestita dal commissario Bondi, vorrebbe porre a carico della sanità già nel 2012.

Intramoenia allargata
Questa volta è l'art. 10, commi 2 e 3 del Decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216 (il Milleproroghe) a stabilire che l'intramoenia allargata (di cui all’art. 1 della legge 120/2007) è prorogata al 30 giugno 2012. Stessa scadenza per i tempi a disposizione delle Regioni per completare il programma finalizzato la realizzazione all’interno delle strutture degli spazi per l’esercizio della libera professione.
Come accennato, però, la libera professione allargata dovrebbe trovare una soluzione nel decreto annunciato dal ministro della Salute e che sarebbe il risultato di un lungo confronto con i capigruppo parlamentari.

Secondo il testo della prima bozza di ddl, il nuovo provvedimento prevederebbe che entro ottobre le Regioni dovranno impegnarsi ad una ricognizione straordinaria degli spazi disponibili per la libera professione e, dove ve ne sia necessità e disponibilità di risorse, acquistare, affittare o stipulare convenzioni con altri enti pubblici per avere a disposizione altri ambulatori esterni, aziendali e multidisciplinari, per l’esercizio dell’attività istituzionale o della libera professione intramuraria ordinaria.
Le aziende dove non risultino comunque disponibili spazi per la libera professione possono autorizzare, in via sperimentale, un programma che preveda lo svolgimento dell’intramoenia presso studi collegati all’azienda attraverso una rete informatica. Il collegamento dovrà essere attivato entro e non oltre il 30 aprile 2013. Fino a quella data, l’attività degli studi privati già autorizzati potrà proseguire come allo stato attuale.

In pratica, dopo il 30 giugno "chi ha saputo seguire l'indicazione legislativa per realizzare l'attività professionale secondo la legge, andrà a regime, mentre per chi per varie ragioni è rimasto indietro, la scelta è dargli una 'finestra'. Ma – ha precisato il ministro - non una finestra di proroga". Si tratterà, piuttosto, di una “sperimentazione”, “a condizione che si metta in rete, che ci sia tracciabilità e trasparenza, e con sanzioni adeguate".

Quelli appena descritti sono comunque i contenuti della prima bozza di ddl, che potrebbe subire ulteriori modifiche tenuto anche conto che in queste ultime settimane sarà avviato un confronto con le Regioni sulla materia. Balduzzi ha anche assicurato che il testo sarà poi presentato in tempi brevi ai professionisti della sanità.
 
Prezzi di riferimento per beni e servizi sanitari
Persegue l’obiettivo del controllo e razionalizzazione della spesa sanitaria il provvedimento sui prezzi di riferimento contenuto l'art. 17, comma 1, lettera a, della manovra di luglio 2011, legge 111/2011. La norma prevede che a partire dal 1° luglio 2012 l'Osservatorio dei contratti pubblici fornisca alle Regioni un'elaborazione dei prezzi di riferimento per beni e servizi sanitari e non sanitari, compresi i dispositivi medici e i farmaci ospedalieri, individuati dall’Agenas tra quelli di maggiore impatto economico in termini di costo a carico del Ssn.
La misura servirà a perfezionare le attività per la determinazione annuale di costi standard, a potenziare le attività delle Centrali regionali per gli acquisti e a mettere a disposizione delle Regioni delle soglie di riferimento per il prezzo massimo d’acquisto da inserire nei bandi regionali e aziendali.
 

12 giugno 2012
© Riproduzione riservata

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