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Enti privati di previdenza. Fornero: “Su sostenibilità hanno risposto con correttezza e responsabilità”


Positiva la valutazione del ministro del Lavoro e del Welfare sulle delibere con cui gli enti di previdenza di diritto privato hanno adottato misure dirette al conseguimento degli obiettivi di sostenibilità cinquantennale. “L’auspicio è di nuove sinergie e di iniziative di condivisione”.

22 NOV - “Una risposta corretta e responsabile”. Questa è la valutazione del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Elsa Fornero, che giunge a conclusione dell'’attività di verifica di carattere straordinario avviata da parte dei Ministeri vigilanti (Lavoro – MEF – Giustizia) sulle delibere con cui gli enti di previdenza di diritto privato hanno adottato misure dirette al conseguimento degli obiettivi di sostenibilità cinquantennale. Sono stati valutati positivamente, ai fini della specifica verifica in questione, tutti i bilanci tecnici e gli interventi di riequilibrio presentati entro i termini di legge (sono, invece, in corso di valutazione le iniziative sopraggiunte successivamente).
 
Il decreto Salva Italia ha previsto, a garanzia della stabilità finanziaria delle gestioni degli Enti di previdenza di diritto privato e nel rispetto dell’autonomia loro riconosciuta dall’ordinamento, l’obbligo di adottare misure volte ad assicurare l’equilibrio tra entrate contributive e spesa per prestazioni pensionistiche secondo bilanci tecnici riferiti a un arco temporale di 50 anni (art. 24, comma 24, decreto legge n.201 del 2011, convertito dalla legge 214 del 2011). Il termine per l’adozione di tali misure, inizialmente fissato al 30 giugno, è stato successivamente differito al 30 settembre 2012.
 
La logica di tale previsione, contenuta nella riforma delle pensioni portata a termine dal Ministro Fornero, “era quella di imprimere anche sul panorama, complesso e peculiare, degli enti privati di previdenza obbligatoria delle libere professioni, la svolta decisiva verso modelli auto sostenibili”, spiega una nota dello stesso dicastero. Spiegando che si tratta di “una esigenza tanto più indispensabile se la platea assicurata, contraddistinta dall’appartenenza di categoria e quindi per questo numericamente circoscritta, reperisce esclusivamente al proprio interno le risorse (contributive) a copertura delle prestazioni previdenziali ed è esposta alle negative congiunture economiche e alla fluttuante domanda del mercato. Non si poteva peraltro sottovalutare l’urgenza, oggi davvero indifferibile, di rafforzare la fiducia degli iscritti nelle rispettive forme di tutela, attraverso la certezza sulla solvibilità diretta delle gestioni”.
 
La stesura dei bilanci tecnici, redatti sulla base dei parametri e nel rispetto dei criteri forniti dai Ministeri, ha stimolato l’adozione di misure di risanamento e di consolidamento delle gestioni, a fronte di esigenze di intervento già evidenziate in passato. Le misure più frequentemente adottate dagli enti per conseguire l’obiettivo della sostenibilità cinquantennale hanno riguardato l’innalzamento dei requisiti di accesso al pensionamento, l’elevazione delle aliquote contributive, la rimodulazione delle aliquote di rendimento della pensione, l’adozione del sistema contributivo, ovvero del retributivo sostenibile (ovvero contributivo indiretto) con l’ampliamento della base pensionabile all’intera vita lavorativa, e la rideterminazione delle soglie di perequazione dei trattamenti pensionistici. Particolare attenzione è stata riservata, inoltre, alle esigenze di tutela delle nuove generazioni. In alcuni casi le iniziative si pongono in linea di continuità con percorsi di riforma già avviati, rafforzandone i contenuti e gli interventi, in altri casi, invece, rappresentano vere e proprie riforme di sistema, non solo in funzione della tenuta delle gestioni, ma anche in una prospettiva più ampia e complessiva di riconsiderazione del regime previdenziale della categoria.

“Con la convergenza dei regimi pensionistici gestiti dagli enti privati di previdenza verso il comune obiettivo di sostenibilità di lungo periodo, si realizza così un ulteriore passaggio del complessivo disegno di riforma del sistema pensionistico nazionale, delineato con il decreto ‘Salva Italia’ per la messa in sicurezza della spesa previdenziale del Paese”, commenta la nota del ministero spiegando che al riguardo, “nel sottolineare il notevole sforzo compiuto da tutti i soggetti istituzionali coinvolti nel processo di verifica, nonché la volontà collaborativa dei vertici degli enti coinvolti nella responsabile assunzione delle misure di consolidamento dei conti”, il ministro Fornero ha formulato “l’auspicio che il percorso intrapreso, in una prospettiva di progressiva riduzione e diversificazione del rischio demografico ed economico cui i singoli enti sono soggetti, possa arricchirsi attraverso l’avvio di sinergie e di iniziative di condivisione tra i medesimi enti, a partire dalla realizzazione di strumenti di welfare allargato, nell’ottica di un moderno disegno di sostegno solidale”.

Ecco una sintesi della riforma dell’Enpam e dell'Enpaf.
 

22 novembre 2012
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