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Crisi vocazionale chirurghi. Cimo-Fesmed: danneggia gravemente il Ssn, condividiamo proposta Acoi per creazione distretto formativo


Quici: “preoccupati che il lungo percorso formativo dei giovani colleghi, la scarsa possibilità e opportunità di produrre una seria casistica operatoria durante il percorso di specializzazione”

11 APR -

“La presentazione degli Stati Generali dei Chirurghi Ospedalieri ACOI, su tematiche riguardanti il contenzioso legale, l’ospedale-scuola, l’innovazione tecnologica e il payback, offre l’opportunità di approfondire questioni di assoluto interesse per il futuro della chirurgia italiana anche declinata nelle varie branche specialistiche. I chirurghi italiani denunciano un vero grido di allarme la cui crisi vocazionale rischia di avere effetti irreparabili per il nostro SSN”. A dichiararlo è Guido Quici, presidente del sindacato dei medici Federazione CIMO-FESMED e Vice Presidente CIDA.

“Come federazione CIMO-FESMED – prosegue il presidente Quici – siamo preoccupati che il lungo percorso formativo dei giovani colleghi, la scarsa possibilità e opportunità di produrre una seria casistica operatoria durante il percorso di specializzazione, l’elevato contenzioso medico legale che espone i medici italiani, ed i chirurghi in particolare, ad azioni risarcitorie, minano la serenità di chi deve prendersi carico della cura dei pazienti e necessitano una riforma. Si condivide, quindi, la proposta ACOI della creazione del distretto formativo e del cosiddetto ospedale-scuola che potrebbe finalmente assicurare ai giovani medici quella formazione sul campo che, spesso manca, proprio in un contesto di ricambio generazionale, anzi, di salto generazionale favorito, certamente, dalla grande fuga dei medici dagli ospedali”.

“Non possiamo non condividere le forti preoccupazioni espresse anche dai chirurghi italiani legate al contenzioso medico legale, la cui riforma in itinere desta non pochi dubbi perché ha come unico obiettivo di mitigare e non certamente risolvere il vero problema, quello della colpa grave, che tormenta ogni giorno i medici italiani. La federazione CIMO-FESMED – conclude Guido Quici - sarà sempre al fianco di chi affronta tutte le tematiche che riguardano gli interessi della professione medica nell’esclusivo interesse di assicurare le cure ai cittadini italiani”.



11 aprile 2024
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