Farmaci. Federfarma risponde alla Sifo: “Polemiche su distribuzione non sono pretestuose”
Per i titolari di farmacia “la realtà è che sull’argomento si sta finalmente facendo chiarezza man mano che politici e amministratori locali possono esaminare i primi dati” che rilevano i “vantaggi innegabili” della distribuzione dei farmaci attraverso le farmacie territoriali.
31 GEN - “La distribuzione di farmaci tramite le farmacie è più agevole per il malato e la sua famiglia e meno costosa per il Ssn di quella effettuata tramite le strutture pubbliche”. Torna a ribadirlo Annarosa Racca, presidente di Federfarma, replicando oggi all’osservazione del presidente Sifo, Laura Fabrizio, che in un
comunicato stampa ha definito “pretestuose” le polemiche in atto contro la distribuzione diretta.
“La realtà – prosegue Racca – è che sull’argomento si sta finalmente facendo chiarezza man mano che politici e amministratori locali possono esaminare i primi dati, resi disponibili dalle Asl, relativi ai costi della distribuzione diretta attuata negli ospedali e in altre strutture pubbliche, e confrontarli con il costo, monitorato da anni fino all’ultimo centesimo ,della distribuzione in farmacia”.
La presidente di Federfarma ricorda quindi i risultati della
ricerca effettuata presso la Asl di Trieste, nella quale i costi sostenuti per distribuire nelle strutture pubbliche sono pari a circa il 30 per cento della spesa sostenuta dalla Asl stessa per l’acquisto dei farmaci. Cioé la distribuzione di una singola confezione è costata alla Asl mediamente circa 20 euro, cifra da aggiungere al costo di acquisto della confezione stessa. “Questo significa che se la distribuzione dei farmaci acquistati dalla Asl fosse stata affidata alle farmacie con uno specifico compenso, la Asl avrebbe ottenuto un risparmio consistente”, evidenzia Racca, secondo la quale “grazie alla disponibilità espressa da altre Asl di Regioni virtuose aranno presto effettuate ricerche analoghe che probabilmente daranno risultati simili”.
“La distribuzione in farmacia – torna dunque a ribadire la presidente di Federfarma - assicura innegabilmente al malato il vantaggio di trovare il farmaco in un maggior numero di punti distributivi e con orari di apertura più ampi; la stessa Sifo riconosce che la distribuzione nelle strutture pubbliche comporta disagi per il cittadino, pur definendoli ‘minimi’. Alla parte pubblica assicura un monitoraggio preciso e tempestivo uguale a quello assicurato per i farmaci ceduti in regime di Ssn. Ritengo – conclude Racca - che la distribuzione tramite le farmacie si riveli un vantaggio anche per la Asl stessa che, non più impegnata nella distribuzione del farmaco, può concentrare le proprie risorse su attività di assistenza e vigilanza, a tutto beneficio dei malati”.
31 gennaio 2013
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