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3° Congresso Aio. “Riportiamo tutti gli italiani dal dentista per non tornare indietro di 30 anni”


Il presidente Delogu lancia l’allarme: “Dal 2009 è raddoppiato il numero di persone che non viene più nei nostri studi perché pensa che siamo cari e rinuncia al dentista o si rivolge al low cost. Per noi il rischio è di perdere definitivamente questi pazienti, per loro è di tornare a condizioni di 30 anni fa”. E per farlo l’associazione propone di partire dalla prevenzione sui bambini. Lanciata anche la Carta sugli stili di vita.

23 NOV - “I 55 mila dentisti italiani possono aiutare i bambini in età scolare che oggi vivono sulla loro pelle i guasti della crisi. Infatti potrebbero offrire 2,4 milioni in più di prestazioni di prevenzione che si traducono in milioni di prestazioni di cura in meno negli anni successivi”. Questa la proposta rilanciata al 3° Congresso politico dell’Associazione Italiana Odontoiatri in programma sabato 23/11 a Roma Centro Congressi Cavour, dal presidente AIO Pierluigi Delogu che ripropone la strategia sociale del sindacato in risposta alle statistiche rese note all’Expo d’autunno in questi giorni.

I dati diffusi nell’evento del Collegio dei docenti sono gravi: nell’ultimo quinquennio è cresciuta del 15% l’incidenza della carie, che oggi colpisce 120 mila piccoli entro i 4 anni e 250 mila tra i ragazzini di 12 anni.

“La sigillatura – spiega Delogu -  previene molte di quelle 250 mila infezioni; se, come ho proposto, 96 milioni del fondo sanitario nazionale intervenissero a coprire le sigillature dei molari in tutti i 600 mila figli di famiglie con reddito Isee inferiore a 8 mila euro annui lordi, farebbero un salto di qualità la vita dei pazienti, l’odontoiatra che si ritroverebbe degli “assistiti” in più, e la sanità pubblica sarebbe affiancata nel difficile compito da una rete di presidi di massima affidabilità e qualità”.

“È una questione – continua Delogu - che va affrontata con le istituzioni. Andare dal dentista di fiducia anziché in un centro low cost vuol dire risparmiare. Perché si viene seguiti nel tempo e in anni i costi sostenuti si ammortizzano; perché si fa più prevenzione; perché il dentista di fiducia fa più attenzione alla qualità dei materiali che nel tempo paga; perché si è più seguiti anche per le altre patologie. È questo il tema del congresso che non a caso abbiamo intitolato ‘Odontoiatria a km zero’”. 

“Nel 2009  - specifica Delogu - l’AIO, a differenza di altri sindacati professionali non firmò il patto sulle tariffe sociali con il Governo, che comportava ribassi del 20% in media su estrazioni, otturazioni, corone, dentiere. Una scelta che per noi resta giusta”.
 
 
Per il leader Aio “si tratta delle nostre prestazioni più praticate, quelle su cui viviamo e sulle quali reinvestiamo. Nell’interesse dei pazienti oltre un certo margine non possiamo comprimere i costi (di tecnologia, materiali, ore lavoro del personale) né possiamo scegliere solo noi dentisti al posto di chi lavora con noi”. Ma come fare per invertire la rotta? Per l’Aio la risposta è semplice: “Prevenzione”, a partire dai più giovani.
 
Durante i lavori congressuali è stata presentata anche la ‘Carta sugli stili di vita’, un patto a tre dentista-cittadino-medico.
Negli ultimi 5 anni la crisi ha portato un ulteriore crollo delle presenze negli studi dentistici. Nel 2010 veniva il 40% degli italiani, nel 2012 la percentuale è scesa di un altro 10%. Risultato? “Nel 2012 abbiamo riscontrato in Sardegna tasche parodontali fino a 5 volte tante e più profonde negli adulti e buchi cariogeni fino a 3 volte più profonde in adulti e bambini spesso legato al dolore. Molti danni non si possono più rimediare se non ricostruendo le arcate con spese ingenti. Noi vogliamo che la gente non arrivi a questo punto”, dice Gerhard Seeberger past president e responsabile esteri AIO.

«I problemi d’Italia sono condivisi con il resto del Sud Europa. La Fédération Dentaire Internationale indica la prevenzione come obiettivo generale dei dentisti del mondo. Noi –dice Seeberger - abbiamo un ruolo nel curare le patologie orali dei nostri pazienti ma vogliamo arrivare prima. Chiediamo ai medici di famiglia di spedirci più spesso i pazienti se ravvisano accanto a una patologia sistemica un problema orale. Il costo della prevenzione dal dentista può non essere un problema. A patto di costruire un rapporto fiduciario dentista-cittadino».
Per dare seguito a queste parole, come presidente dell’European Regional Organization della FDI, Seeberger ha elaborato un questionario- Your Personal Health Improvement Card - che dentista, cittadino e medico di famiglia possono condividere: un cartoncino allegabile a riviste, o scaricabile al computer dal sito www.aio.it

Nella prima facciata ci sono tre riquadri: il primo con le informazioni di base (sesso, età, peso, altezza, circonferenza alla vita, criteri per il calcolo “a casa” del body mass index); il secondo con i dati biometrici  (BMI, glicemia, colesterolo, pressione sanguigna, stato dei denti etc); il terzo riquadro contiene il “patto” in cui il paziente del dentista si impegna a migliorare entro un tempo concordato un parametro prescelto. Sul retro è la Carta sugli stili di vita: il paziente inserisce dati sul ruolo di frutta e vegetali sulla propria dieta, la pratica di attività fisica, l’uso di tabacco, di alcol, la quantità d’acqua al giorno; e li confronta con i benchmark ottimali.  L’ultimo riquadro contiene il patto dentista-paziente su quali stili di vita migliorare ed entro quanto. AIO sta studiando un’applicazione della carta per smartphone e tablet  in vista di una condivisione on line e non solo cartacea del documento tra professionisti e cittadino.

23 novembre 2013
© Riproduzione riservata

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