Farmacisti e obiezione di coscienza. Racca (Federfarma): “In farmacia garantire presenza di farmacisti non obiettori”
Così la presidente di Federfarma, che sottolinea come i farmacisti che si rifiutano di dispensare farmaci per motivi etici (ad esempio la pillola del giorno dopo) siano comunque rari. "Il nostro compito è dispensare il medicinale in tutta sicurezza. Ma non si può mettere in dubbio la prescrizione medica”.
12 MAR - In ogni farmacia in cui c’è un farmacista obiettore di coscienza bisogna garantire anche la presenza di un farmacista non obiettore. È questa la posizione che la presidente di Federfarma,
Annarosa Racca, ha espresso all’
AdnKronos salute su un tema che, oltre ai medici, riguarda i farmacisti “seppure con numeri certo non rilevanti come quelli che riguardano l'aborto in ospedale”, spiega Racca.
L'obiezione dei coscienza dei farmacisti è perlopiù legata alla dispensazione della contraccezione d'emergenza (cioè la pillola del giorno dopo). Ma secondo le stime di Federfarma sono rari i casi in cui i farmacisti si rifiutano di dispensarli. “La legge ci impone di dispensare il farmaco prescritto o di procurarlo nel più breve tempo possibile se non ne abbiamo disponibilità. E' il nostro ruolo”, ricorda d’altra parte Racca. Che evidenzia anche come la responsabilità della prescrizione sia “del medico, che conosce il suo paziente. Noi dobbiamo ovviamente controllare e dispensare il medicinale in tutta sicurezza. Ma non si può mettere in dubbio la decisione medica”.
12 marzo 2014
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