Cosenza. Pieno sostegno della Fesmed ai medici dell’Ospedale Annunziata
La situazione del nosocomio è estremamente grave. Per questo la Federazione sindacale dei medici dirigenti condivide pienamente la lettera aperta inviata dai sindacati al ministro Lorenzin che denuncia la mancanza di medici, dirigenti non medici, infermieri e Oss.
31 MAR - “La situazione che si è venuta a creare nella Struttura Ospedaliera dell’Annunziata di Cosenza presenta caratteri di estrema gravità e necessita di interventi urgenti, per adeguare il numero dei medici e dei professionisti sanitari alle esigenze cliniche e assistenziali, oltre al ripristino della corretta gestione di questa struttura che è di riferimento per un territorio così vasto”.
È quanto ha dichiarato
Giuseppe Pirillo, fiduciario della Federazione sindacale dei medici dirigenti (Fesmed) della Calabria sottolineando che la Federazione non ha potuto sottoscrivere l’accorata
lettera, che le Organizzazioni sindacali aziendali dell’Ao di Cosenza hanno inviato nei giorni scorsi al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ma “condivide pienamente i contenuti della lettera e si associa alle richieste dei colleghi”.
“La Fesmed fotografa e denuncia una situazione di grave carenza di personale medico, infermieristico e di operatori socio sanitari, che perdura da ormai troppo tempo ed alla quale la Direzione generale aziendale e la struttura commissariale della sanità calabrese non sono riuscite a fornire soluzioni concrete e per la quale si prospetta un ulteriore peggioramento, in vista dei prossimi pensionamenti – ha affermato Pirillo – tutto questo provoca dei disservizi che penalizzano i cittadini, che portano ad un sovraccarico di lavoro, con innalzamento dello stress per il personale e pongono le basi per un aumento del rischio clinico. Tutti presupposti che non contribuiscono certo ad arrestare ma, al contrario, ad alimentare il luogo comune della “malasanità” negli ospedali del meridione d’Italia”.
La Fesmed chiede quindi che “la necessaria riorganizzazione del Ssn della regione Calabria non venga realizzato attraverso una riduzione dei servizi ai cittadini, l’aumento dello stress per i sanitari e la crescita del rischio per entrambi bensì, attraverso l’adeguamento delle strutture e delle risorse alle necessità dei cittadini”.
31 marzo 2014
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