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Piemonte. Anaao Assomed: “No alla soppressione del contratto pubblico alla Fondazione Maugeri”


Un secco no ai tagli sul personale e alla rinuncia al contratto pubblico a favore della contrattazione privata alla Fondazione Maugeri è arrivato dall’ Anaao Assomed del Piemonte che è riuscita a prendere tempo e ora si rivolge all’assessore alla Sanità Antonino Saitta.

23 SET - Il rischio è alto per i lavoratori della dirigenza medica della Fondazione Maugeri: esattamente 800 euro in meno in busta paga se si dovesse verificare la rinuncia al contratto pubblico a favore della contrattazione privata.

A tamponare la situazione, per adesso, ci hanno pensato i sindacati, tra cui l’Anaao Assomed, che sono riusciti a far sospendere la decisione all’amministratore delegato, Fabrizio De Mattheis, e ad aprire un tavolo di confronto con la direzione.

Ma la situazione della Fondazione, presente a Veruno, nel novarese, con la Clinica del lavoro e della riabilitazione (Irccs) e a Torino con la clinica Major, è grave, come fanno sapere dall’Anaao. Se i debiti non verranno ripianati entro la fine dell’anno, infatti, l’intero capitale sarà azzerato e arriverà il commissariamento. Per evitare il baratro, l’associazione dei medici dirigenti si è detta “disposta a trovare un punto di incontro, rifiutando, tuttavia, il passaggio al contratto privato, che porterebbe a una significativa penalizzazione delle condizioni di lavoro degli operatori”.
 
Per questo, il 15 settembre scorso, in un incontro tra Fondazione e sindacati, si è stabilito di istituire un tavolo tecnico con lo scopo di proporre una razionalizzazione dell’organizzazione del lavoro e l’unificazione delle trattative locali in un’unica contrattazione a livello nazionale.

Ma nel frattempo la Regione, cosa fa? Il 19 settembre il segretario regionale dell’Anaao, Mario Vitale, ha incontrato, il vice presidente del consiglio regionale, Nino Boeti, per esortarlo a presentare un’interrogazione all’assessore alla Sanità, Antonino Saitta, nella quale “si ribadisca con forza come sia assolutamente improponibile una disdetta unilaterale del contratto di lavoro pubblico”.
“La disdetta unilaterale di un pubblico contratto di lavoro, contro la volontà degli operatori e senza consultare i sindacati, è stato un atto arrogante che ha rischiato di compromettere in partenza il buon esito di una proficua trattativa – ha spiegato Vitale – Dopo aver ricomposto un tavolo di contrattazione, mi auguro si possa giungere a soluzioni costruttive e condivise da ambo le parti, nell’interesse generale della collettività e degli operatori sanitari”. 

23 settembre 2014
© Riproduzione riservata

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