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Medici Cattolici Milano: “I 2/3 della popolazione mondiale muore di fame: il cibo è diritto di tutti”

di Stefano A. Inglese

E' quanto ribadito dal convegno annuale 2015 dei Medici cattolici di Milano. A poche settimane dalla chiusura dell'Expo, sono stati affrontati temi quali la giusta nutrizione, la condivisione, la riduzione dell’eccesso e la prevenzione della malnutrizione al fine di continuare il dibattito sulle argomenti che "devono rimanere attualità".

21 NOV - A poche settimane dalla chiusura di Expo 2015 i Medici Cattolici di Milano hanno ritenuto nevralgico riflettere sull’eredità dell’esposizione universale da poco terminata. Occasione il Convengo Annuale dal titolo “Nutrirsi nel giusto: consapevolezza del creato” svoltosi in data odierna. Durante il convegno sono stati affrontati temi quali la giusta nutrizione, la condivisione, la riduzione dell’eccesso e la prevenzione della malnutrizione al fine di continuare il dibattito sulle tematiche portate avanti da Expo, che devono rimanere argomenti di forte attualità.
 
“A conclusione dei sei mesi di Expo, abbiamo scelto il tema 'Nutrirsi nel giusto' per sottolineare come il diritto al cibo debba essere coniugato con la parola giustizia - sottolinea Giovanni Meola, presidente Amci di Milano -. E’ necessario mettere in atto riflessioni, conoscenze, discernimento circa le cause che hanno consentito che ancora oggi più dei 2/3 della popolazione mondiale muoia di fame o viva in stato di estrema povertà; mentre l’altro terzo, di cui fa parte il nostro Paese, rischi di ammalarsi per eccesso di cibo o per cattiva nutrizione”.

Giorgio Calabrese, presidente Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare (Cnsa), è intervenuto affrontando un tema di grande impatto sociale: la maldistribuzione delle risorse alimentari sul nostro pianeta e i problemi alimentari che l’occidente deve affrontare. “La distribuzione del cibo sul nostro Pianeta è sempre più problematica perché la popolazione mondiale attualmente è divisa, da un lato, in circa 1 miliardo di persone che muoiono di fame e soffrono di denutrizione, dall’altro 2 miliardi che si ammalano e muoiono per eccesso e spreco di cibo. La fame è un problema globale che richiede la riorganizzazione del Pianeta, seguendo una strategia collettiva. Il rapporto dell’uomo con il cibo deve cambiare in un’unica direzione, che comprenda una nuova etica della responsabilità, perché è indispensabile che il modo in cui mangiamo rispetti gli equilibri globali dell’ambiente “, ha sottolineato Calabrese.

L’intervento di don Roberto Davanzo, direttore di Caritas ambrosiana ha affrontato il tema dell’eredità che la Chiesa e la Caritas hanno lasciato durante i mesi dell’esposizione. La Chiesa con un padiglione della Santa Sede e la Caritas ambrosiana con una edicola, sono state molto presenti e attive durante Expo nella sensibilizzazione dei temi della corretta nutrizione e sulla riduzione delle disuguaglianze tra diversi popoli. “A pochi giorni dalla chiusura di Expo 2015 questa riflessione ha tutto il sapore di una meditazione sul "dopo", sull'eredità che ci aspettiamo lasci almeno all'interno delle nostre comunità cristiane. Sarebbe ben triste se tutta la fatica e l'impegno di essere stati presenti in Expo come Chiesa e come Caritas; si risolvesse soltanto in sei mesi di presenza, iniziative e convegni.”- ha ricordato Davanzo. “Saranno i poveri a dirci se lo slogan “nutrire il pianeta” dopo Expo e grazie ad Expo è diventato un imperativo categorico capace di rendere intollerabile che il 20% della popolazione mondiale disponga del 96% della ricchezza e che il restante 4% di ricchezza debba essere suddiviso tra l’80% della popolazione”.
 
Massimo Galbiati, Dipartimento di Bioscienze, Università degli Studi di Milano;si è concentrato sul rapporto tra la nutrizione e la cura del nostro pianeta, sottolineando i temi affrontati da Papa Francesco nell’Enciclica “Laudato si”. La crescita demografica comporta una maggiore produzione di cibo, ma ciò significa anche sfruttare ancora di più le risorse della Terra. “Come conciliare quindi l’esigenza di produrre cibo a sufficienza per una popolazione in costante crescita, con il dovere di preservare la bellezza, la complessità e la ricchezza del nostro pianeta per le generazioni future? – si chiede il  Galbiati Con il paradigma dell’ecologia integrale, il Pontefice offre una nuova chiave di lettura delle dinamiche umane e ambientali, e indica la via per un reale sviluppo sostenibile. Questo paradigma interpella ciascuno di noi 'a prendere coscienza della necessità di cambiamenti di stile di vita', poiché “un’ecologia integrale è fatta anche di piccoli gesti quotidiani”.


Federica Ermetici, Dirigente U.O di Diabetologia e Malattie Metaboliche – Irccs Policlinico di San Donato, ha affrontato il tema della malnutrizione per eccesso. La sua riflessione ha indagato il problema del sovrappeso e dell’obesità infantile e le tecniche di prevenzione e terapia di questo disturbo che riguarda circa il 30% dei bambini italiani: “Il sovrappeso e l’obesità infantili si accompagnano a numerose complicanze croniche a carico di tutti gli organi, con un impatto rilevante sulla salute pubblica non solo per le conseguenze immediate del carico di patologie ma anche per le implicazioni future in termini di ridotta qualità della vita e aumentata mortalità. È necessario quindi ricercare le cause e andare ad agire sui fattori modificabili che impattano negativamente sull’eccesso di peso. Gli strumenti terapeutici includono l’educazione alimentare personalizzata del bambino e della sua famiglia e un programma di riduzione della sedentarietà e incremento dell’esercizio fisico. Come per la prevenzione, la collaborazione tra le diverse figure sanitarie, la famiglia, la scuola e la comunità risulta ormai indispensabile per garantire al bambino con sovrappeso la possibilità di crescita in buona salute”,  ha ricordato a conclusione dei lavori Ermetici.

21 novembre 2015
© Riproduzione riservata

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