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Manovra. Anaao boccia il testo. La Fp Cgil Medici domani in sciopero


Il testo approvato dalla commissione Bilancio del Senato, che arriverà domani in Aula, conserva per l’Anaao Assomed "penalizzazioni inaccettabili". Parere condiviso anche dalla Fp Cgil Medici, che domani parteciperà allo sciopero generale indetto dalla Cgil. Contro la manovra le organizzazioni sindacali mediche, veterinarie e della dirigenza del Ssn hanno già promosso congiuntamente l’appello “Cambiamo la manovra!” e il prossimo 8 settembre si riuniranno per decidere unitariamente ulteriori iniziative di mobilitazione.

05 SET - L’Anaao Assomed boccia il testo della manovra economica licenziato per l’Aula dalla Commissione Bilancio del Senato per “la inaccettabile penalizzazione, con plurime modalità, del lavoro e del ruolo dei medici e dirigenti sanitari dipendenti del Ssn e la sostanziale iniquità nella ripartizione dei sacrifici necessari al risanamento dei conti”. È questo il parere di Costantino Troise, segretario nazionale dell’Anaao, secondo il quale “fallito, per ora, il golpe sui periodi di riscatto, sostituito da insulti senza pudore contro coloro che hanno osato protestare, rimangono sul tappeto altre misure”. A cominciare dal contributo di solidarietà per i redditi superiori a 90.000 e 150.000 euro annui, chiesto ai soli dipendenti pubblici “in spregio ad ogni principio di eguaglianza dei cittadini davanti al fisco, chiamato a riscuotere in base non alla entità del reddito, ma alla natura giuridica del rapporto di lavoro che lo ha prodotto. Nessuno – osserva Troise - riesce a spiegare perché un provvedimento bollato come “folle” ed eliminato per i lavoratori privati ed autonomi diventi cosa buona e giusta se applicato ai dirigenti pubblici”.
Ma l’Anaao contesta anche “il prolungamento del blocco dei contratti di lavoro, nazionali ed aziendali, fino a 5 anni, con conseguente perdita del 20% del potere di acquisto dei loro stipendi, lo scippo per 2 anni del TFR che è salario differito, in gran parte autofinanziato, la minaccia di una mobilità selvaggia e di una ulteriore precarizzazione degli incarichi di lavoro, la proroga della facoltà delle amministrazioni di pensionamento coatto, a prescindere dalla età, con 40 anni di contributi comprensivi, in questo caso, dei periodi riscattati”.
“Misure gravi – continua Troise - che medici, veterinari, dirigenti sanitari ed amministrativi chiedono di modificare sottoscrivendo l’appello online promosso dalle organizzazioni sindacali (www.cambiamolamanovra.it)”. Misure che “inducono l’Anaao Assomed a mantenere lo stato di agitazione della categoria rimettendo all’intesa con le altre sigle la scelta di ulteriori modalità di protesta”.
Le organizzazioni sindacali mediche, veterinarie e della dirigenza del Ssn si incontreranno infatti l’8 settembre per decidere unitariamente ulteriori iniziative di mobilitazione.
Domani, intanto, i medici della Fp Cgil Medici aderiranno allo sciopero generale indetto dalla Cgil. “Alla fine a pagare siamo sempre noi medici, insieme a tutto il pubblico impiego – ha dichiarato Massimo Cozza, segretario nazionale dell'Fp Cgil Medici - non i calciatori. Per noi ritorna il contributo di solidarietà sugli stipendi oltre i 90mila euro – aggiunge Cozza - per gli altri scompare anche a parità di retribuzione, in violazione del principio costituzionale di eguaglianza del sistema fiscale. Noi paghiamo oltre 20mila euro per il congelamento degli stipendi dal 2010 al 2014, i calciatori no. Adesso – aggiunge Cozza - anche il principio della privacy si applica agli altri ma non ai medici: le nostre retribuzioni sono già consultabili, mentre per il resto dei contribuenti i redditi on line saranno di fatto anonimi. Con la protesta – conclude il leader della Fp Cgil Medici - ci siamo ripresi il diritto ai riscatti per le pensioni, le feste laiche e le tredicesime e adesso continueremo a batterci per riprenderci lo stipendio senza iniqui prelievi forzosi, i contratti e gli aumenti negati, il turn over e la stabilizzazione per i precari, il Tfr e la mobilità negoziata. E sopratutto un welfare senza i devastanti tagli nella sanità e nel sociale”.


 

05 settembre 2011
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