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Medici. Gli italiani i meno pagati in Europa. Domani manifestazione nazionale a Roma


In busta paga la differenza con i colleghi francesi, tedeschi e britannici varia dai 10 mila ai 30 mila euro l’anno. L’analisi è del Sindacato europeo dei servizi pubblici ed è stata diffusa oggi dalla Cgil medici. Domani manifestazione nazionale dell’intersindacale del Ssn.

12 OTT - La “Sanità non si tocca”, questo lo slogan della manifestazione nazionale promossa da tutte le sigle sindacali della dirigenza pubblica e convenzionata della sanità italiana ( e quindi non solo medici ma anche amministrativi, farmacisti, biologici, veterinari) che domani mattina si incontrerà a Roma per protestare contro la politica sanitaria del governo. E alla vigilia della manifestazione la Cgil Medici ha diffuso i primi dati di uno studio del Sindacato europeo dei servizi pubblici dal quale si evince uno scarto consistente nelle buste paghe dei medici italiani rispetto ai loro colleghi inglesi, tedeschi e francesi.
A fronte di una retribuzione media annua, che al 2009 si attesta sui 75.179 euro (senza l’indennità di esclusività, valore medio 10.338 euro, per chi opera solo nel pubblico e che non viene percepita da tutti i medici), in Germania il contratto base valido dal maggio 2010 prevede un salario lordo medio di 86.464 euro; lo stipendio base medio annuo di uno specialista (consultant) del sistema sanitario nazionale britannico, dopo 10 anni di carriera, dal 1 aprile 2010 è di 102.790 euro (89.370 sterline); in Francia la media annua di un medico ospedaliero a tempo pieno (dati 2008) è di 115.727 euro.
“Comprendiamo che in una fase di crisi si debba chiedere uno sforzo a chi guadagna di più. E i medici non si sottraggono certo a questa necessità, nonostante siano già sottopagati rispetto ai colleghi francesi, inglesi e tedeschi. Ma le manovre del Governo – sottolinea Massimo Cozza, segretario nazionale della Cgil Medici - hanno reso sempre più difficile il nostro lavoro, dequalificandolo e assoggettandolo a logiche politiche e ragionieristiche. Domani saranno
25 le sigle promotrici della manifestazione, un fatto che dovrebbe far comprendere quanto sia diffuso il malessere della categoria. Senza modifiche non ci fermiamo”.

12 ottobre 2011
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