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Psicologhe discriminate rispetto ai colleghi maschi. I dati della ricerca dell’Ordine degli Psicologi che ha coinvolto 5.000 professioniste

di Paola Porciello

Il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, nel corso dell’incontro “Empowerment di comunità - L’alleanza delle differenze nelle strategie di sviluppo” che si è tenuto oggi, ha presentato i risultati di una ricerca effettuata su tutto il territorio nazionale, dalla quale emerge che il 43% delle intervistate ritiene che il proprio mestiere sia potenzialmente rischioso, mentre quasi il 30% del campione si sente discriminato, soprattutto dai propri superiori.

23 NOV - Il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi questa mattina a palazzo Firenze, nel corso dell’incontro “Empowerment di comunità – L’alleanza delle differenze nelle strategie di sviluppo” ha presentato i risultati di una ricerca al femminile condotta dal Gruppo di Lavoro sulle Pari Opportunità, coordinata da Angela Quaquero.
 
Nel suo intervento di saluto il Presidente Fulvio Giardina ha evidenziato una sedia vuota che per tutto il giorno è rimasta protagonista al tavolo dei relatori “è la sedia di quella donna - spiega Giardina - che non ha potuto scegliere liberamente il proprio progetto di vita a causa dell’imposizione sociale che ha sempre spinto le donne a svalutare il proprio percorso di crescita in favore della maternità”.
 
La consulente del Gruppo di lavoro Dominella Quagliata ha evidenziato gli obiettivi del contenuto della ricerca, ovvero individuare e contrastare le discriminazioni di genere in essere. Infatti la ricerca effettuata insieme alle professoresse Elisabetta Camussi, Università degli studi Milano Bicocca, Laura Dal Corso, Università degli studi di Padova e Annamaria Giannini, Università degli studi di Roma La Sapienza, è una ricerca effettuata su un campione di 5000 psicologhe su tutto il territorio nazionale.
 
Dalla ricerca è emerso che il 43% delle psicologhe ritiene che il proprio mestiere sia potenzialmente rischioso. Nello specifico, il 47% delle intervistate ha dichiarato di aver subito nell’esercizio della propria professione aggressioni fisiche, verbali e in alcuni casi sessuali. Quasi il 30% del campione si sente discriminato, soprattutto dai propri superiori (16,8%).
 
Spostandosi dai numeri, la professoressa Elisabetta Camussi ha mostrato ai partecipanti i dati qualitativi della ricerca, ovvero i commenti rilasciati dalle intervistate: "Ciò che è emerso è la richiesta di dar voce a un bisogno di partecipazione al tema e l’autoesclusione che spesso porta le donne a rinunciare alle proprie opportunità di carriera".
 
Tra gli altri sono stati particolarmente apprezzati gli interventi di Giovanna Frosini, Accademica Segretaria dell’Accademia della Crusca, della giornalista Rai Vittoriana Abate e dell’On. Gabriella Carlucci, figure da sempre impegnate su questi temi.
 
I risultati della ricerca
 
Chi ha risposto?

 
 
La scelta lavorativa

 
 
Le discriminazioni sul lavoro

 
 
I rischi

 
 
Le pari opportunità

 

I commenti delle intervistate

 
Paola Porciello

23 novembre 2018
© Riproduzione riservata

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