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Le sfide delle donne chirurgo italiane. Women in Surgery Italia a Congresso


A Verona le socie WIS Italia (Women in surgery) hanno fatto il punto sulle conquiste fatte e sugli obiettivi da raggiungere nei prossimi anni, per un sempre maggiore riconoscimento delle proprie professionalità.

30 NOV - Corsi di empowerment, iniziative di Mentoring, corsi di management dell’energia personale per l’equilibrio vita-lavoro, una borsa di studio per giovani talenti, uno studio multicentrico 2019 sul Gender Gap in Chirurgia, i risultati di un questionario e studio sulla percezione dei pazienti, una attiva sinergia con scuole, università ed altre associazioni italiane ed estere che si occupano di Stem (Science, Technology, Engineering, Mathematics): tutto questo è emerso al Terzo Congresso Nazionale Donne in Chirurgia organizzato dalla Associazione Wis (Women in Surgery) Italia e svoltosi presso il Policlinico di Verona in collaborazione con l’Università di Verona.
 
“E’ sempre fondamentale incontrarsi e confrontarsi ogni anno per fare il punto sulla situazione nel nostro lavoro di chirurghe in quanto le sfide aperte sono ancora molte - sottolinea Isabella Frigerio, Presidente di Wis Italia -. A tutt’oggi, sebbene aumentino le iscritte nelle facoltà di medicina e in chirurgia, il nostro lavoro è ancora discriminato sia nelle modalità di accesso che per le opportunità di carriera. Rimanere unite e crescere come associazione sia a livello nazionale che a livello di sinergie europee ed internazionali è importante e lo potremo fare solo con l’impegno quotidiano di ognuna di noi. Vogliamo che l’associazione si affermi sempre di più”. 
 
La percezione dei pazienti. Sono stati presentati i dati di un questionario Patient-based - a cura cura della socia Wis Italy Giulia Armatura, Chirurgia Generale Azienda Ospedaliera dell’Alto Adige, Sede di Bolzano - sui fattori che possono influenzare il paziente nella scelta del chirurgo di riferimento presso l’ospedale Pederzoli, somministrato a cento pazienti. 
 
E’ emerso che, nella maggioranza dei casi, il genere dello specialista è indifferente (82%) per i pazienti. Nella metà dei pazienti lo è anche l’età.  Vi sono comunque alcuni ambiti in cui il paziente si trova a suo agio maggiormente con chirurghi del suo stesso genere (proctologia, urologia, ginecologia, senologia). La maggioranza dei pazienti comunque è convinto che il genere del chirurgo non influenzi la capacità o l’attitudine allo svolgimento della sua professione. Troviamo però una certa quota (41%) che preferirebbe essere curato da uno specialista tra i 40 e i 60 anni. 
 
La metà dei pazienti si fida di specialisti con almeno 5-10 anni di esperienza. Più della metà dei pazienti (55%) conosce lo specialista da cui verrà trattato e lo ha scelto per la sua reputazione, perché è già stato curato da lui o per la reputazione dell’ospedale.  La maggioranza dei pazienti è disposto ad aspettare da una settimana (un terzo) a un mese (un quarto) per la visita e leggermente di più per l’intervento eseguito dallo specialista di cui si fida. 
 
La scelta della struttura ospedaliera in cui farsi operare è stata dettata spesso da precedenti esperienze (positive) nella stessa struttura, dal consiglio del curante (un terzo) o di conoscenti; un terzo dei pazienti per vicinanza alla struttura stessa. Quasi La metà dei pazienti si fida di specialisti con almeno 5-10 anni di esperienza.

Il Congresso. Molte le personalità presenti al Congresso nazionale Wis Italia. I saluti istituzionali sono stati portati da Claudio Bassi, Direttore della Scuola di Specializzazione in Chirurgia e da Elda Baggio, dell’Università di Verona.  La giornata ha previsto due sessioni: nella prima la presentazione di dati italiani ed esteri; nella seconda parte un focus sulle più rilevanti campagne ed iniziative di sensibilizzazione al femminile per avvicinare le studentesse alle discipline scientifiche 
 
Gaya Spolverato, VicePresidente di Wis Italia, ha evidenziato in particolare come è cambiato il ruolo delle donne in chirurgia in Italia e all’estero con una comparazione della situazione tra Italia, Europa e Stati Uniti relativamente all’accesso ed alle opportunità di crescita nella professione.
 
Micaela Piccoli, VicePresidente della Sic- Società Italiana di Chirurgia, ha spiegato i dati più recenti e come sia necessario implementare un approccio di Leadership al femminile in Chirurgia.
 
L’Associazione Wis Italia è molto vicina alle giovani, tanto è vero che ogni anno assegna una borsa di studio. Quest’anno il progetto vincitore è SPIDERweb (Surgical Platform for Ideas, Development and EmpoweRment) ovvero una piattaforma innovativa che incentiva il networking e l’interazione con i social e rappresenta un’utile area di condivisione di idee e competenze on line che tiene connesse chirurghe appartenenti a realtà differenti.
 
Il premio è una borsa di studio per frequentare gratuitamente un corso di chirurgia epatica avanzata presso la Scuola di formazione di chirurgia mini-invasiva del fegato organizzato dall’Associazione IGoMILS (Italian Group of Minimally Invasive Liver Surgery) è stato assegnato alla dott.ssa Daunia Verdi.
 
”Come donne Chirurgo - sottolineano le Presidentesse di Wis Italia Isabella Frigerio e Gaya Spolverato -  abbiamo ritmi faticosissimi come gli uomini, tuttavia, abbiamo necessità di supporti logistici e di rispetto maggiore dei tempi della maternità; servono più asili nido interaziendali e maggiore flessibilità per una reale possibile conciliazione dei tempi lavorativi in quanto una donna, ancora oggi, deve gestire in famiglia dai bambini agli anziani. Come Wis Italia abbiamo realizzato uno studio con un questionario rivolto ai pazienti, i cui risultati saranno pubblicati nel 2019 e realizzeremo anche un Survey sul Gender Gap in Chirurgia, che intendiamo estendere anche ad altre strutture ospedaliere: i dati evidenziano che la percezione è positiva nei confronti delle donne chirurgo da parte delle famiglie, che puntano solo ad avere qualità, competenze e assistenza sanitaria personalizzata, pertanto ora servono solo scelte concrete a livello ministeriale e sanitario per rendere più sereno il nostro lavoro. Per questo abbiamo presentato le nostre proposte al Ministero della Salute”.
 
Non è mancata una nota curiosa e positiva: una studentessa di 13 anni delle medie ha potuto spiegare ai presenti come sta preparando la sua tesina di fine anno sul tema “Donna Chirurgo”, la professione che lei desidera fare da grande.
 

30 novembre 2018
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