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Coronavirus e riabilitazione respiratoria. Pneumologi e Fisioterapisti tavolo tecnico ad hoc


La richiesta di Aipo-Its, Sip/Irs, Aifi e Arir in una lettera congiunta al ministro della Salute e al Coordinatore della Commissione Salute delle Regioni. Il Gruppo di Lavoro inter-societario disponibile a mettere a disposizione le competenze scientifiche e i documenti prodotti che costituiscono modelli di presa in carico riabilitativa dei pazienti Covid-19.

21 APR - La costituzione di un Tavolo Tecnico dedicato alla Riabilitazione respiratoria del paziente Covid, per dare indirizzi affidabili ai tanti interventi privi di una vera e propria cabina di regia, con proposte generaliste e talvolta inopportune se non pericolose prodotte da singole società scientifiche mediche o anche da singole realtà ospedaliere. Programmi, per quanto scaturiti da ottimi intenti, spesso improvvisati, carenti di solidi presupposti e conoscenze di carattere fisiopatologico e clinico sul danno collegato all’insufficienza respiratoria in generale e su quella legata all’infezione Covid-19 in particolare.

È quanto chiedono in una lettera al Ministro della Salute, Roberto Speranza e a Luigi Genesio Icardi, Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, l’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri-Italian Thoracic Society (Aipo-Its), la Società Italiana di Pneumologia (Sip/Irs), l’Associazione Italiana Fisioterapisti (Aifi), l’Associazione Riabilitatori dell’Insufficienza Respiratoria (Arir).

Non solo, le Società scientifiche firmatarie comunicano la formazione di un gruppo di lavoro relativo alla riabilitazione respiratoria nell’intervento riabilitativo nella fase post Covid-19. Da settimane, infatti esperti di Associazioni e Società Scientifiche che rappresentano Pneumologi e Fisioterapisti, hanno prodotto raccomandazioni, protocolli e algoritmi condivisi con la comunità scientifica internazionale.
 
Obiettivo del Gruppo di Lavoro è offrire la propria preparazione professionale ed autorevolezza scientifico-assistenziale per garantire approcci valutativi e interventi terapeutici specialistici, non solo farmacologici, ma anche di prevenzione, cura e riabilitazione, basati su una valutazione specialistica delle condizioni del paziente, sulla cura del danno organico riscontrato, sulla prevenzione delle complicanze secondarie, sull’utilizzo di indicatori di risultato specifici, validati e ben noti a chi solitamente si occupa in maniera specialistica di problematiche respiratorie e di alterazioni motorie conseguenti alle stesse.
 
Gli esperti del Gruppo di Lavoro stanno osservando sul campo, giorno dopo giorno, i danni che questa infezione provoca, stanno studiando i tempi di recupero e si stanno impegnando nel riconoscere quali siano i percorsi di cura migliori da proporre immediatamente dopo l’evento acuto, alla dimissione dall’ospedale e nei mesi successivi al fine di perseguire una ideale ripresa delle attività di vita nel contesto familiare, sociale e lavorativo.
 
Uno degli obiettivi del lavoro è quello di stratificare la popolazione dei pazienti in base alle specifiche esigenze di cura, personalizzando interventi, modalità e sedi, alla luce delle migliori conoscenze scientifiche. Tutto ciò, sottolineano le società scientifiche “non potrà disgiungersi da un altro importante tema di discussione che riguarda la riorganizzazione dei percorsi di riabilitazione respiratoria nel suo complesso, quindi anche quelli che vengono di consueto proposti ed erogati ai pazienti che non si sono ammalati per Covid-19, ma sono affetti da patologie respiratorie croniche e sono divenuti orfani delle strutture territoriali di riferimento, attualmente riconvertite per la gestione dei pazienti affetti dalla nuova epidemia virale”.
Ecco quindi che alla luce di queste evidenze le società scientifiche hanno chiesto l’apertura di un tavolo tecnico ad hoc che operi in maniera specifica e non più generalista. Nella lettera viene infatti sottolineato come si stiano proponendo, per la presa in carico del paziente Covid-19 “interventi privi di una vera e propria cabina di regia, con proposte generaliste e talvolta inopportune se non pericolose, prodotte da singole società scientifiche mediche o anche da singole realtà ospedaliere. Tali programmi, per quanto scaturiti da ottimi intenti, sono però spesso improvvisati, carenti di solidi presupposti e conoscenze di carattere fisiopatologico e clinico sul danno collegato all’insufficienza respiratoria in generale e su quella legata all’infezione Covid-19 in particolare”.
I firmatari della lettera mettono a disposizione del Ministero della Salute e degli Assessorati Regionali le competenze specifiche del Gruppo di Lavoro inter-societario e i documenti prodotti che costituiscono modelli di presa in carico riabilitativa dei pazienti Covid-19.
Aipo-Its, Sip/Irs, Aifi e Arir ritengono fondamentale prevedere un dialogo privilegiato con i professionisti che possiedono le competenze adeguate in ambito di riabilitazione respiratoria (pneumologi, fisioterapisti specialisti in fisioterapia e riabilitazione respiratoria) al fine di garantire percorsi e servizi qualitativamente rilevanti, efficaci e coordinati.
 

21 aprile 2020
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