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Coronavirus. Sumai: “Condividiamo proposta Fnomceo su Fase 2 però necessario coinvolgere anche gli specialisti”


Il sindacato commenta la proposta dell’Ordine dei medici su come riformare l’assistenza territoriale ma rimarca come vadano coinvolti anche gli specialisti ambulatoriali. “Nel territorio vanno considerati i 20mila specialisti ambulatoriali che hanno preso in carico i 24 milioni di italiani affetti da malattie croniche e che continueranno a farlo per poter gestire una reale e corretta programmazione della Fase 2”

22 APR - "Oltre ai sessantaseimila medici di famiglia, i settemilaottocento pediatri di libera scelta che possono diventare vere e proprie sentinelle sul territorio, per avviare, insieme alle Usca, un monitoraggio, rapido, capillare e mirato, della diffusione del virus nella popolazione si aggiungono i ventimila specialisti ambulatoriali, per la gestione dei 24  milioni di malati cronici no-covid”. È questa la proposta scaturita dal Direttivo del SUMAI Assoprof e rivolta al presidente della Federazione, Filippo Anelli, che ieri, parlando di un nuovo modello di gestione sanitaria per la fase 2, ha escluso dal territorio gli specialisti ambulatoriali.
 
“Il SUMAI Assoprof si dichiara pienamente d’accordo con la FNOMCeO – che propone il coinvolgimento del territorio nella fase 2 da parte di 80mila sentinelle tra medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, che monitorino la popolazione per evitare recrudescenze dell’epidemia di Covid-19 – ma aggiunge che nel territorio vanno considerati i 20mila  specialisti ambulatoriali che hanno preso in carico i 24 milioni di italiani affetti da malattie croniche e che continueranno a farlo per poter gestire una reale e corretta programmazione della Fase 2”
 
“Gli specialisti ambulatoriali che costituiscono da oltre 50 anni quella rete capillare e prossimale necessaria a soddisfare i bisogni specifici dei cittadini nei presidi delle ASL, nelle Case della Salute, a domicilio dei pazienti, nelle Carceri e che potrebbero essere coinvolti, sin da subito, anche nei presidi sanitari dei luoghi di lavoro per evitare il diffondersi della pandemia.
 
“Questa è la proposta scaturita questa mattina dalla riunione del Direttivo del SUMAI Assoprof, in teleconferenza ad integrazione e supporto della proposta dell’Organo di Governo della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri.
 
“Il SUMAI Assoprof ha condiviso con la FNOMCeO una serie di punti tra cui la rivendicazione di un maggior coinvolgimento degli Ordini delle professioni sanitarie, in particolare dell’Ordine dei Medici quale garante di tutte le specializzazioni. Inoltre apprezziamo che la proposta del SUMAI e cioè la ricomposizione della frammentazione tra i diversi sistemi di cure, quelli ospedalieri e quelli sul territorio, venga fatta propria dalla FNOMCeO.
 
Come SUMAI Assoprof siamo inoltre d’accordo con la FNOMCeO che la Professione non è mai stata così unita ed è proprio in questa rinnovata unità che la categoria potrà trovare la forza e la sinergia necessaria per risolvere ora l’emergenza camminando, insieme, verso la Fase 2 e poi dopo che saremo usciti da questa esperienza, nella fase 3 che si spera di normalità  e di rinascita del SSN.
 
“Solo in un’ottica unitaria infatti i Mmg, i Pls, gli specialisti ambulatoriali, gli specialisti e i medici ospedalieri, insieme con le altre categorie, ognuna per le proprie competenze, si potrà da subito avviare insieme un nuovo percorso sulla gestione della sanità italiana al fine di garantire, nella maniera più estesa ed efficace, il diritto alla salute dei cittadini. Diritto che, a differenza di quanto accaduto finora, non può essere separato dal diritto alla sicurezza degli operatori. E questo potrà essere assicurato a tutti i medici, siano essi convenzionati o dipendenti, con forniture adeguate, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo, di DPI individuando al tempo stesso per i liberi professionisti canali dedicati e prioritari di fornitura a prezzo calmierato prevedendo inoltre per tutti quei test rapidi, sia molecolari che sierologici, al fine di escludere tra i sanitari e tra i pazienti cronici casi di positivi asintomatici".

22 aprile 2020
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