Osteopati, e ora si rispettino le nuove scadenze
di Luigi Ciullo
23 FEB -
Gentile Direttore,
come riferito dalla
Presidente FNO TSRM e PSTRP a commento dell’emendamento approvato per la celere definizione del ciclo di studi in osteopatia, l’individuazione delle qualifiche pedagogiche dei professionisti in esercizio rappresenta atto indispensabile a conclusione dell’iter istitutivo per la stessa professione.
In qualità di rappresentanti degli osteopati in attuale ed esclusivo esercizio al termine di studi autorizzati in Italia e all’estero, condividiamo le finalità dell’assistenza e della convivenza inter-professionale nel riferimento a rigorosi criteri di abilitazione dei nuovi professionisti. E apprezziamo, in particolare, il metodo trasparente di verifica delle competenze equipollenti nei termini comparativi con l’istituendo ciclo di studi universitario.
Si concluderebbe in tal modo il lungo iter legislativo della legge 3/2018, risolvendo a tutela della salute e della dignità professionale la pluriennale precarietà degli osteopati qualificati. Questi, infatti, ancora oggi vivono immeritatamente il paradosso dell’esercizio contestabile pur essendo la loro professione già istituita per legge. Inoltre, lo stesso insegnamento fuori controllo dei mille corsi di osteopatia italiani potrà interrompere la propria iniziativa autoreferenziale che, in quanto tale, è a nostro avviso illusoria, parziale e in vari casi fuorviante.
Auspichiamo, di conseguenza, che il vincolo temporale definito con l’emendamento degli Onorevoli Lorenzin e Gariglio ai fini dell’adozione del nuovo ordinamento di Studi in Osteopatia non vengano ulteriormente differiti e che contestuale e conseguente sia l’identificazione dei criteri per l’iscrizione all’Albo dei nuovi professionisti. Allo scopo, la nostra rappresentanza è stata ed è disponibile a fornire un contributo supportato da requisiti culturali ed istituzionali verificabili.
Luigi Ciullo
Presidente Associazione degli Osteopati Esclusivi
23 febbraio 2022
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