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Io non sciopero, e amo ancora profondamente fare il Medico, ma ne ho i co...ni pieni

di Luca Bellazzi

04 MAR - Gentile Direttore,
il 3 e il 4 marzo è stato indetto uno sciopero dei Medici di Famiglia. Io non sciopero, però:
- sono stanco dopo due anni in prima fila sovraccaricato all’infinito da una burocrazia che gli uffici regionali non hanno saputo svolgere.

- Lavoro tutto il giorno tutto i giorni e ormai troppo spesso i miei weekend non sono “liberi”. Per questo sono molto inc...ato nel sentire l’assessora regionale dire che il medico di famiglia lavora poco. Naturalmente la fa solo nei luoghi dove noi non ci siamo, mai se siamo presenti.

- Sono stanco di sentirmi definire ricco: ho, al netto di tasse e spese uno stipendio da preside scolastico, solo che io non ho ferie né malattie né alcuna altra forma di tutela essendo un libero professionista.

- Sono stanco di lavorare su 4-5 piattaforme informatiche diverse e quasi tutte obsolete, in particolare quelle di Regione Lombardia, che mi fanno sprecare ogni giorno tempo e denaro. E salute, la mia.

- Sono stanco delle 1000 regole che ormai rendono più complicato redigere una ricetta che visitare un paziente.

- Sono stanco di vedere gente che inaugura 218 case della comunità e nemmeno un giornalista che chieda dove stanno le altre 217.

- Sono stufo di dover rincorrere il panico generato fra la gente da chi da ciò trae guadagno, come i media, gli imprenditori privati, persino gli specialisti privati. Non si muore per un’unghia rotta e non è un’urgenza ogni linfonodo di mezzo centimetro sotto al mento. In compenso tutto il tempo sprecato va a detrimento della qualità della mia prestazione per chi ne ha bisogno.

- Sono stanco di politici che per non perdere voti ricordano ai cittadini soltanto i diritti e mai una volta i doveri, ad esempio quello di  conoscere i miei orari e le mie modalità di lavoro.

- Sono stanco di sentirmi dire che le code in Pronto Soccorso sono colpa mia perché la gente non mi trova. Non mi trova chi non vuole trovarmi perché è più comodo “fare tutto subito e gratis” in un sistema dove ci vogliono 8 mesi per fare un ecocardiogramma, con ticket spesso spaventosi e dove mancano i posti letto negli ospedali, grazie ai quali si ridurrebbe il carico del Pronto Soccorso.

- Sono spossato, dalla lotta quotidiana con le liste d’attesa vergognose (e aspetto ancora il solito giornalista che faccia una domanda all’assessore regionale su questo, ma non la farà perché poi l’assessore parlerebbe con il direttore del giornale e ciao…) e con i CUP che “se il suo dottore vuole mette l’urgenza”.

- Sono stremato dai 1000 certificati che ci vengono richiesti per qualsiasi motivo, dall’acquisto della televisione al certificato per la palestra abolito oltre 10 anni fa.

- Sono stufo, di dover richiedere per un 50enne un tampone “per studenti delle scuole secondarie” perché Federfarma non sa leggere una delibera regionale e teme di perdere soldi dopo gli incassi ultramilionari di questi mesi.

- Sono stremato, quando mi dicono che per lavorare a sufficienza, secondo i politici, ora dovrò aggiungere ore nelle fantomatiche case della comunità. Ore che toglierò ai miei pazienti e che avranno come risultato il rendimento tipico di molti impieghi pubblici: perdere 4 ore per lavorarne, se va bene, 2.

- Sono stanco dei sindacati, che da 20 anni stanno sistematicamente distruggendo la professione accettando qualsiasi idiozia in cambio di pochi centesimi, salvo poi vedersela accollare gratuitamente nel primo aggiornamento del contratto nazionale.

- Sono inc...ato nero vedendo attuarsi il piano di distruzione della medicina territoriale a vantaggio degli imprenditori privati che senza di noi non avranno più nemmeno un freno. Per la felicità dei Giorgetti e delle Moratti…

- Sono perplesso, quando vedo gettare risorse in infermieri di comunità (che saranno comunque insufficienti) e bonus psicologo (totalmente insufficiente ad affrontare necessità enormi), quando sarebbe necessario rafforzare con queste figure i nostri ambulatori (come già parzialmente avviene con l’infermiere).

- Sono arcistufo di dover perdere ore ogni lunedì e venerdì per visitare e certificare (di persona perché altrimenti Brunetta dice che commetto falso ideologico) i mal di testa, i mal di schiena etc. che non posso confutare, per fare un piacere agli imprenditori che hanno il terrore dell’autocertificazione da parte del lavoratore per i primi tre giorni. Gli italiani possono certificare qualsiasi cosa tranne il mal di schiena inventato da loro: incredibile.

Potrei andare avanti così per altre tre ore e se avessi scioperato ne avrei avuto finalmente anche il tempo, ma fra due giorni avrei lavorato il triplo e male, perché questo non è l’ospedale dove per fare una visita ci vogliono 40 giorni e quindi con 42 non cambia niente. Qui bisogna esserci perché non c’è “un medico”, c’è “il mio medico” e fa tutta la differenza del mondo.

Noi ci siamo, tranne che per chi non ci vuole trovare e per chi ha interesse a non farlo. O a scriverlo.

Dopo tre generazioni sono contento che i miei figli, grazie anche a un sistema inventato da quei luminari che ora ci hanno di fatto portati vicino all’estinzione impedendo l’iscrizione di migliaia di ragazzi alla Facoltà (luminari che ovviamente non pagheranno la loro miopia in alcun modo), faranno altro, qualsiasi altra cosa tranne che il Medico, un mestiere per cui puoi avere tutta la passione del mondo ma dove faranno di tutto per fartela passare.

Io non sciopero, e amo ancora profondamente fare il Medico, ma ne ho i co...ni pieni.

Credo fosse giusto farvelo sapere .

Luca Bellazzi
MMG Vigevano


04 marzo 2022
© Riproduzione riservata

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