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Manifestazione del 27 ottobre. E adesso aderiscono tutti!

di Alessandro Vergallo

25 OTT - Gentile Direttore,
non si può far a meno di notare come l’italica abitudine di lanciarsi a sostenere una causa solo quando essa appaia essere priva di rischi si stia delineando anche in merito alla manifestazione del 27 ottobre. Finchè sono apparsi come promotori dell’evento i soli(ti) Sindacati, nessun altro ha preso posizione, tranne alcune altre figure non sindacali che per cultura, interesse, competenza in materia di sanità, hanno a cuore le sorti del nostro Sistema Sanitario, pubblico in particolare. Perché? Perché, hanno finora pensato in molti, tanto saranno i soli(ti) quattro gatti.
 
Ma… via via che il tempo è scorso dalla proclamazione della protesta ad oggi, per il crescente interesse culturale sulla contestazione alla base della protesta, cui hanno contribuito anche alcuni organi di informazione di settore, e forse non di meno per le previsioni in divenire su un’effettiva partecipazione di massa, nel frattempo qualche cosa è cambiata.
E’ cambiata, prima ancora della partecipazione, ancora da verificarsi, la percezione di quale possa essere l’impatto mediatico della protesta, soprattutto sui Cittadini. Orbene, la crescita progressiva di questa percezione ha via via convinto a manifestare la propria adesione Personalità e Organismi dai quali il lavoro quotidiano dei professionisti della Sanità che dopodomani protesteranno è stato sempre presentato ai Cittadini non come una risorsa ma soltanto come una spesa.
 
Bene, si potrebbe pensare, anzi, benissimo! Vuol dire che finalmente si realizza una convergenza virtuosa di interessi altrettanto virtuosi! E infatti mi associo al coro di plausi per tutte le adesioni “esterne” a un’iniziativa che sindacale è nata e sindacale resta. Purchè sia sincera e non legata a calcolo. E invece, di calcolo ne vedo e ne intendo tanto, decisamente troppo, da parte di alcuni tra i tanti aderenti dell’ultim’ora.
Tralascio qui ogni considerazione su questo rischio per parte di chi finora alle ferite inferte da Stato e Regioni al SSN (e ai suoi medici in particolar modo) ha offerto il proprio più o meno occulto contributo, e oggi fa dichiarazioni tali che non possono forzare nessuno a subire l’adozione coatta di una protesta nata da una genitura certa. E in questa genitura l’AAROI-EMAC è tra i primi firmatari.
L’adesione "esterna" che maggiormente, anzi incondizionatamente, mi sento di condividere è quella dei Cittadini, espressa attraverso le loro Associazioni. Che non sottintende alcun rischio di snaturare il senso della protesta. Non unica, ma quasi.
 
La manifestazione è figlia delle OOSS firmatarie della protesta, e dei Cittadini come parte in causa. Oggi è ora che qualcuno lo ribadisca molto chiaramente.
Ed è ora di chiarire (il fatto che ce ne sia bisogno è quantomeno strano) che una protesta è una contestazione, la quale ha almeno 3 elementi fondamentali: il motivo, chi contesta, chi è contestato. Se uno dei 3 elementi viene a mancare, cade la contestazione. Ovvio. Ma come si può intendere il fatto che chi è contestato architetti di sottrarsi al suo ruolo non correggendo la sua azione ma cingendola di una veste che non può indossare? Altrettanto ovvio: come un tentativo maldestro di castrarla. In termini medico-legali, malpractice.
 
Occorre a questo proposito segnalare senza falsi pudori una stravaganza enormemente evidente, e forse proprio per questo passata singolarmente senza clamori: il Ministro Balduzzi dichiara “La manifestazione del 27 ottobre non è contro il mio decreto”.
Ohibò! Francamente, la dichiarazione del Ministro è surreale, un vero e proprio sillogismo paradosso. Manca soltanto, ma non mi stupirebbe accadesse il contrario nelle prossime ore, la sua adesione alla protesta!

Alessandro Vergallo
Presidente AAROI-EMAC Lombardia
  

25 ottobre 2012
© Riproduzione riservata

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