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Un approccio multiprofessionale e multidisciplinare alla prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza

di Maria Luisa Moro

31 OTT - Gentile Direttore,
la rilevanza del tema delle infezioni che vengono contratte durante l’assistenza sanitaria, spesso sostenute da microrganismi antibioticoresistenti, è ben nota ed è stata anche affrontata su Quotidiano Sanità, attraverso la segnalazione di documenti e linee guida internazionali, quali la recente raccomandazione del Consiglio Europeo sull’antibioticoresistenza, o di iniziative nazionali, quale ad esempio un recente evento formativo sul tema tenutosi in Abruzzo.

Uno degli aspetti centrali di programmi efficaci di contrasto alle infezioni correlate all’assistenza (ICA) e antibioticoresistenti è il coinvolgimento e l’impegno attivo e responsabile di tutte le figure professionali e delle diverse discipline, sia in ospedale che sul territorio. Numerosi studi dimostrano, infatti, che il trasferimento nella pratica di nuove misure assistenziali più “sicure” non avviene se non vengono realizzate le condizioni organizzative, culturali, formative, interpersonali, favorevoli perché gli operatori sanitari possano adottare le nuove pratiche raccomandate. Ciò può avvenire solo con il contributo di tutti.

La multidisciplinarietà rappresenta la caratteristica peculiare della SImPIOS (Società Italiana Multidisciplinare per la Prevenzione delle Infezioni nelle Organizzazioni Sanitarie), società nata 20 anni fa con l’obiettivo di promuovere il confronto al proprio interno di tutte le figure professionali.

Dal 23 al 25 ottobre si è tenuto a Riccione il congresso nazionale della SImPIOS, che ha visto la partecipazione di 270 professionisti (igienisti, epidemiologi, farmacisti, microbiologi, infettivologi, chirurghi, Infermieri Specialisti nel Rischio Infettivo, medici legali, studenti e specializzandi delle varie discipline).

Nella prima giornata vi è stato un confronto, sullo stato di avanzamento del Piano Nazionale di Contrasto all’Antibioticoresistenza (PNCAR), tra referenti di diverse istituzioni nazionali (Dott. Francesco Maraglino-Ministero della Salute, Dott.ssa Agnese Cangini-AIFA, Dott. Michele Loiudice-AGENAS) e del coordinamento inter-regionale (Dott.ssa Elena Vecchi) E’ stato inoltre affrontato il tema di come trasferire nella pratica la misura di base più efficace per la prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza (ICA), ossia l’igiene delle mani, con la partecipazione del Dott. Paolo Fortunato D’Ancona dell’Istituto Superiore di Sanità.

Nelle giornate successive sono stati discussi gli elementi irrinunciabili per programmi di sorveglianza e controllo efficaci, sono stati affrontati temi controversi, quale ad esempio il modo migliore per realizzare l’isolamento dei pazienti colonizzati o infetti, valutate innovazioni tecnologiche, quale ad esempio la disinfezione con raggi UV, presentate esperienze di come trasferire efficacemente nella attività quotidiana buone pratiche sostenute da evidenze molto forti, ad esempio nel campo della prevenzione delle infezioni del sito chirurgico.

Dal convegno è emerso chiaramente che per affrontare questo tema, che ha un impatto in termini di salute nel nostro paese superiore a tutte le altre malattie infettive, è necessario che:

• a questo tema venga assegnata la giusta priorità, realizzando a livello nazionale e regionale un mandato forte ai diversi livelli di governo con un quadro di riferimento normativo chiaro, che identifichi gli standard da raggiungere e le risorse necessarie e le renda fruibili,

• siano disponibili a livello nazionale, regionale e di singola azienda sanitaria e struttura i dati necessari per capire il trend epidemiologico delle infezioni e l’effettiva adesione a programmi di controllo e buone pratiche assistenziali,

• sia assicurata la formazione su questo tema sia di base che continua nel corso dell’attività, per tutte le figure professionali e discipline che operano in sanità,

• sia garantita la comunicazione su questi temi per promuovere la partecipazione in prima persona di pazienti e cittadini, come sottolineato anche da un recentissimo documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità,

• sia garantita l’attenzione al tema delle ICA sia in ospedale che sul territorio, con particolare attenzione alle strutture residenziali per anziani, come evidenziato anche dalla recente pandemia di COVID-19.

Maria Luisa Moro
Presidente SIMPIOS (Società Italiana Multidisciplinare per la Prevenzione delle Infezioni nelle Organizzazioni Sanitarie)

31 ottobre 2023
© Riproduzione riservata

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