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Stabilità. Odg su riapertura contrattazione è merito di Nursind

di Andrea Bottega

02 DIC - Gentile direttore,
ho letto con piacere la notizia dell’accoglimento dell’odg sulla riapertura della contrattazione. Desidero, in quanto coinvolto direttamente, ricostruire il senso e la genesi del testo presentato non dopo aver ringraziato la deputata Daniela Cardinale e i cofirmatari Sbrollini e Burtone che si sono fatti promotori di questo ordine del giorno che impegna il governo.

Tutto nasce il 3 novembre in occasione dello sciopero e manifestazione promossi da Nursind. Durante la manifestazione davanti a Montecitorio Nursind ha incontrato diversi parlamentari a cui è stato chiesto di farsi promotori, tra le altre cose, di un emendamento alla legge di stabilità 2015 che di seguito abbiamo così formulato: “Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della presente legge l’Aran è autorizzato, ricevuto l’atto di indirizzo del Comitato di settore e della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ad aprire un tavolo di contrattazione integrativo per il Comparto sanità e l’area della dirigenza III e IV con l’obiettivo di stabilire i criteri di finanziamento degli istituti della contrattazione aziendale attraverso i risparmi di spesa conseguiti e certificati a seguito dell’impegno del personale dipendente".

Lo scopo di tale emendamento era far ripartire la contrattazione su una base economica che, vista l’impossibilità di produrre ulteriore spesa, derivasse a ulteriori risparmi. Partendo da questo presupposto, già presente nelle norme contrattuali e in altre norme generali ante spending review, si voleva ribadire la centralità del lavoro come fonte di produzione di valore ed economia, ribadendo il necessario coinvolgimento dei lavoratori nei processi di soluzioni dei problemi che affliggono il sistema sanitario. La necessità di ripartire con la contrattazione è stata più volte sottolineata anche dalle Regioni e nell’emendamento si propone di prevedere una “coda contrattuale” per evitare l’ostacolo della formazione dei nuovi comparti in attuazione della riforma Brunetta che ritarderebbe ulteriormente l’avvio della contrattazione. Nell’alveo contrattuale si sarebbero poi discussi anche gli inquadramenti per i percorsi specialistici e quanto previsto dal patto per la salute.
La contrattazione nazionale così avrebbe potuto rivedere alcune cose e poi demandare alla contrattazione integrativa, con le risorse derivanti dai risparmi delle riorganizzazioni, la valorizzazione delle professionalità.

L’emendamento è stato presentato dai deputati del MoVimento 5 stelle, dall’NCD e dal PD. Come sappiamo non è stato accolto in via preliminare dalla commissione bilancio. Tuttavia i deputati Cardinale, Sbrollini e Burtone hanno ritenuto di trasformarlo in un ordine del giorno che impegni il governo. In questa seconda battuta il governo l’ha accettato con la riformulazione che è stata pubblicata.

Anche se la riformulazione ha perso la sua cogenza iniziale pur sapendo delle funzioni non prescrittive di un odg riteniamo che tale risultato sia comunque un risultato politico, cioè un primo frutto del movimento che gli infermieri attraverso Nursind stanno creando all’interno delle professioni sanitarie (nella formulazione abbiamo coinvolto anche la dirigenza perché riteniamo versi nelle nostre stesse difficoltà). Siamo stati i primi a tematizzare la questione contrattuale in sanità e gli unici, finora, a concretizzare qualcosa, a formulare una proposta. Ci piacerebbe che, magari al Senato, qualcuno riprendesse questa proposta visto che non abbisogna di ulteriori finanziamenti e invece produce ulteriori risparmi.

Sappiamo che ci sono altre questioni, forse più importanti per alcuni senatori, ma vogliamo ancora sperare che ci sia qualcuno a cui stanno a cuore le condizioni di lavoro di chi garantisce ogni giorno la salute dei nostri cittadini.

Dr. Andrea Bottega
Segretario Nazionale Nursind 

02 dicembre 2014
© Riproduzione riservata

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