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Stage all'estero. L'esperienza di quatro Tsrm di Palermo

di F.Barbera, M.Loffredi, N.Maniaci, R.Prosperine

04 DIC - Gentile direttore,
un’università che vede oltre i propri confini è un’università che vuole investire sulla crescita dei propri studenti. In una realtà lavorativa e sociale sempre più orientata verso il nuovo e verso l’esterno emerge l’esigenza di conoscere l’innovazione e di volgere lo sguardo verso contesti europei diversi rispetto al nostro.
È proprio in quest’ottica che si va ad inserire l’iniziativa di stage formativo, presso strutture ospedaliere estere, resa possibile dal bando indetto dall’Università degli Studi di Palermo “Viaggio e Soggiorno di studio degli Studenti”. Al bando hanno partecipato numerosi studenti dell’intero Ateneo, tra queste noi, quattro studentesse del terzo anno del Corso di Studi in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia della Scuola di Medicina e Chirurgia, posizionandoci tra i primi 10 posti della graduatoria, redatta secondo un criterio di merito in base alla media, ai crediti conseguiti e alla scelta dell’ente ospitante.

Grazie alla disponibilità e all’impegno del Coordinatore del Corso di Laurea, Prof. S. Salerno, con l’appoggio del Dott. M. Lanzetta (Responsabile dell’attività tirocinante del triennio), abbiamo colto questa opportunità.
In due, Marianna Loffredi e Francesca Barbera, ci siamo recate all’ospedale UMC (University Medical Center) di Utrecht (Olanda), invece Raissa Irakoze Prosperine e Nicoletta Maniaci, hanno frequentato il CHRU (Centre Hospitalier Régional Universitaire) di Lille (Francia).

Tornate dopo un mese di attività tirocinante, tenutasi nel dipartimento di Radiologia Medica presso l’Ospedale di Utrecht, eravamo entusiaste di aver partecipato a training formativi che hanno arricchito il nostro bagaglio culturale, oltre che aver praticato esami diagnostici su pazienti con l’equipe lì presente per mezzo di apparecchiature RM 3 e 7 TESLA usate in Italia solo per la ricerca scientifica.
Ciò che più ci ha colpito è il gap delle conoscenze scientifiche che separa due stati Europei: in Italia non abbiamo la possibilità di effettuare esami su pazienti con apparecchiature di Risonanza Magnetica superiori a 1.5 T, al contrario in Olanda le RM 3 e 7 TESLA permettono di ottenere livelli diagnostici più elevati e di mostrare patologie non diagnosticabili con le MRI da noi utilizzate in Italia.

L’organizzazione aziendale, lo spirito di squadra, il rispetto ecologico eccelsi ci hanno fatto vivere un’esperienza lontana da noi, apparentemente in un altro mondo, per cui siamo molto grate per la possibilità a noi concessa che ci ha ulteriormente formate e con la quale vorremmo migliorare gli ambienti degli ospedali siciliani, raccontando, informando e diffondendo il modello: impiegato = formazione-lavoro.

Al contempo Nicoletta e Raissa, nel mese trascorso al CHRU di Lille, hanno potuto vivere un’esperienza formativa unica e che ha contribuito ad un arricchimento professionale e culturale. Nel reperto di neuroradiologia dove è stata svolta l’attività, hanno avuto la possibilità di lavorare in interventistica con moderne apparecchiature quali il “Bi-Plan”, dotato di un doppio arco a C che aumenta l’efficacia diagnostica e la precisione terapeutica, e con la prima, e per il momento unica, IRM intraoperatoria installata in Francia. E’ importante evidenziare che il CHRU di Lille è rinomato come centro d’eccellenza per l’imaging cardiotoracico, reso tale dall’esperienza e dalla professionalità degli operatori sanitari, ma soprattutto dalle apparecchiature di ultima generazione come la Flash.

Eseguire una TC della durata di un battito di ciglia o assistere alla resezione chirurgica di un tumore neoplastico e nel contempo eseguire l’IRM di controllo, sono state esperienze indimenticabili che hanno completato e arricchito le conoscenze rappresentando la conclusione ideale di questo percorso universitario.
Ma c’è di più, Raissa è stata anche vincitrice di un altro progetto di mobilità internazionale: “il progetto Burundi”, promosso dalla facoltà di Agraria nel 2010, che vede la collaborazione dell’Università degli Studi di Palermo, l'ERSU (Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario) e la Fondazione Onlus Rita Levi Montalcini per consentire la formazione Universitaria a tre studentesse del Burundi, un’altra opportunità offerta dall’Ateneo palermitano.
E grazie all’esperienza fatta noi, oggi neo-laureate, invitiamo gli studenti a partecipare sempre più numerosi ai programmi di mobilità offerti e a cogliere con entusiasmo queste opportunità, perché grazie ad esse potranno allargare i loro orizzonti.

Perché oltre alla grandissima disponibilità dell’Università degli Studi di Palermo e il sostegno pecuniario rilasciato alle vincitrici, abbiamo ricevuto una calorosa accoglienza da parte degli enti ospitanti, i quali hanno messo a disposizione personale qualificato e strutture all’avanguardia.
Attraverso questa esperienza abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con realtà professionali diverse da quelle sinora vissute, di ampliare i nostri orizzonti formativi e portare quindi in questa realtà un’esperienza da poter mettere al servizio di altri.

L’Università, secolare culla di cultura, comprende che la staticità di pensiero non può essere in alcun modo la forza motrice del progresso umano; ogni realtà geografica o intellettuale ha dei suoi confini netti e delineati, ma se si mette in campo un interscambio di esperienze e modi d’agire allora il mondo non sarà soltanto uno sterile contenitore di culture eterogenee, ma una continua speranza di un futuro migliore.

TSRM Dott.ssa Francesca Barbera
TSRM Dott.ssa Marianna Loffredi
TSRM Dott.ssa Nicoletta Maniaci
TSRM Dott.ssa Raissa Irakoze Prosperine  

04 dicembre 2014
© Riproduzione riservata

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