Precari e meritocrazia
di Nadia Peparini
08 MAG -
Gentile Direttore,
in riferimento alla lettera del D
ott. Riccardo Lisi, pur riconoscendo ai titolari di contratti atipici il diritto di difendere il proprio lavoro, ritengo necessarie alcune precisazioni riguardo all'affermazione che spesso gli idonei delle graduatorie vigenti di concorso pubblico una volta chiamati in servizio "non risultano più avere le competenze specifiche necessarie al ruolo che gli viene affidato".
A tal proposito il dott. Lisi cita espressamente due casi, che si sarebbero, a suo dire, verificati al Policlinico Umberto I di Roma. Orbene, a rigore di logica, che medici o infermieri chiamati dalle vigenti (vecchie!) graduatorie possano aver perso le proprie specifiche competenze(!!) è un'evenienza meno probabile della evenienza che chi abbia superato un concorso, anche solo da pochi mesi, venga chiamato a tempo indeterminato per uno specifico settore di attività della propria disciplina di cui magari non si è mai occupato prima ( senza però per questo poter essere definito, a ragione, privo di competenze specifiche per quel settore: al massimo potrebbe essere definito come privo di specifica esperienza!).
Comunque, per ovviare a queste evenienze sfavorevoli, a tutela sia del buon andamento della pubblica amministrazione sia del lavoratore, è stato previsto dalla contrattazione collettiva nazionale un periodo di prova (sei mesi!) durante il quale sia l'azienda sia il lavoratore neoassunto possono recedere dal contratto in qualunque momento anche senza preavviso.
Più grave, a mio modesto parere, sarebbe invece un'altra evenienza, tutt'altro che remota, e cioè che un contrattista atipico ultradecennale possa non superare un concorso pubblico per titoli ed esami aperto a tutti: in questo caso infatti il contrattista atipico avrebbe per oltre 10 anni svolto mansioni per cui, solo a posteriori, non risulterebbe idoneo.
Fortunatamente la legge di stabilità 2016 permetterà di ridurre al minimo il rischio di quest'ultima possibilità: infatti avendo previsto la possibilità di riserva fino al massimo del 50% dei posti disponibili non solo per i contrattisti assunti con rapporto di subordinazione ma anche per i contrattisti atipici che, senza alcuna valutazione preventiva, abbiano espletato servizio pluriennale, buona parte dei contrattisti atipici non dovrà partecipare ai concorsi pubblici "non riservati".
E' infatti indiscutibile che la previsione di concorsi con riserva dei posti inserita nella legge di stabilità 2016 sia una forma di reclutamento non ordinario ma dettato da esigenze ben precise e stringenti, mentre il reclutamento attraverso l'istituto della mobilità ed il reclutamento attraverso l'istituto dello scorrimento delle graduatorie valide di concorso pubblico, ben lontano dal costituire alcunché di discriminatorio, rappresentano l' espressione più elevata della meritocrazia. Forse è il caso di smetterla con la caccia alle streghe.
Nadia Peparini
Idonea in 3 graduatorie vigenti di concorsi pubblici espletati dalle ASL del Lazio
08 maggio 2016
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