Tutti gli specializzandi, non solo i medici, devono avere il contratto
di Patrizia Fistesmaire (Fp Cgil Medici)
Il decreto mette in discussione il blocco ormai pluriennale di molte scuole di specializzazione di area sanitaria proponendone l'attivazione in deroga. Un’operazione necessaria, sebbene il Governo non abbia previsto al momento attuale un ulteriore impegno di risorse per offrire per questi percorsi formativi le medesime garanzie delle specializzazioni di area medica.
18 MAG -
Gentile direttore,
il
DL Scuola sancisce il rispetto del un diritto allo studio. La dimensione delle risorse per gli specializzandi di area sanitaria sarà l'obiettivo della contrattazione sindacale. Si iniziano a gettare le basi utili a percorrere la strada dell'equiparazione dei diritti e delle tutele degli specializzandi di area sanitaria garantendo la determinazione del fabbisogno formativo a livello nazionale e ragionando sulla medesima copertura finanziaria dei medici.
Lo sblocco delle specializzazioni di area sanitaria può consentire a categorie professionali come gli psicologi di fruire del diritto allo studio senza rivolgersi necessariamente alle scuole private con un gravoso investimento di risorse.
Il DL Scuola, infatti, mette in discussione il blocco ormai pluriennale di molte scuole di specializzazione di area sanitaria proponendone l'attivazione in deroga alle disposizioni del comma 1 dell'art. 8 della legge 401/2000. La situazione di blocco rendeva complesso il turn over di tali figure nel SSN, dunque rappresentava un rischio per l'efficienza e la qualità dei servizi erogati.
Era evidente come tale operazione fosse necessaria, sebbene il Governo non abbia previsto al momento attuale un ulteriore impegno di risorse per offrire per questi percorsi formativi le medesime garanzie delle specializzazioni di area medica.
È quindi un importante passo avanti per garantire la possibilità di accesso alle scuole poichè è solo con questo titolo che si accede ai concorsi per dirigenti sanitari. Tale decisione aprirà la strada verso il diritto al contratto di formazione anche per gli specializzandi di area sanitaria.
Auspichiamo quindi la riattivazione delle scuole pubbliche e l'avvio di una trattativa nazionale affinchè anche le scuole di specializzazione di area sanitaria possano promuovere i contratti formativi, così come fino ad oggi è stato per quelle mediche, evitando il ricorso improprio alle 'borse di studio', finora utilizzate per supplire a tale diritto.
La mancata retribuzione per gli specializzandi sanitari è un’azione che provoca un'ingiusta disparità di trattamento e dunque a tutti gli effetti illegittima.
Occorre quindi vigilare sull'investimento delle risorse che al momento attuale non è prevista.
I futuri dirigenti di area sanitaria avranno in questo modo la stessa dignità dei medici visto che il loro contributo alla salute della popolazione e delle comunità è altrettanto importante, permettendo il rispetto dei livelli essenziali di assistenza, dalla promozione della salute fino alle cure ospedaliere, su tutto il territorio nazionale.
Patrizia Fistesmaire
Psicologa, esecutivo nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN
18 maggio 2016
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