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Il Software unico della Regione Emilia Romagna. Una “Trabant” di regime?

di Fabio M. Vespa

23 GIU - Gentile direttore,
Da oltre vent’anni diverse aziende di SW, in sana concorrenza fra loro, sviluppano prodotti che accompagnano l’attività dei medici di famiglia. L’ininterrotto lavoro di aggiornamento e di confronto con gli utenti ha reso questi prodotti informatici efficaci e consoni alle esigenze degli studi medici, e rappresentano, dal punto di vista professionale ed assistenziale, il meglio di quanto possano offrire attualmente le Società produttrici in area nazionale ed internazionale.
 
Sono prodotti centrati su problematiche cliniche e relazionali pur offrendo strumenti di verifica amministrativa. Sono pienamente compatibili con le specifiche sole essendo, prima del loro rilascio ai Professionisti, testati e validati dalla struttura informatica della stessa Regione Emilia Romagna. Hanno ampia diffusione nel territorio nazionale e non solo, permettendo la partecipazione a progetti di audit e di ricerca clinica.

Insomma, abbiamo a disposizione il meglio che il mercato oggi può offrire ed abbiamo la possibilità di cambiare nel caso non fossimo soddisfatti.
Nonostante tutto questo, il 7 giugno u.s., in via Aldo Moro a Bologna, dirigenti e funzionari dell’Assessorato Regionale alla sanità, hanno “comunicato” alle rappresentanze sindacali dei Medici di Medicina Generale, ed delle AUSL della Regione Emilia Romagna, il piano di imposizione, a tutti i Mmg del cosiddetto Software unico, applicativo gestionale di proprietà della Regione stessa!

Alla luce della difficoltà dei rapporti e degli atteggiamenti dirigistici della Regione ER, non possiamo non pensare che, per mezzo di questo nuovo SW, si intenda controllare e limitare al meglio, anche da remoto, le prescrizione dei medici di famiglia.
Abbiamo già una qualche esperienza delle continue interferenze ( quesiti, richiesta di conferme, avvisi, banner ...) che rendono sempre più difficile la quotidiana attività nei nostri studi. Molti di voi hanno anche potuto apprezzare le complessità informatiche derivanti dalla applicazione di quel Decreto Lorenzin così fortemente voluto dalla nostra Regione...


Abbiamo quindi ragioni per ritenere che qualora questo SW entrasse in uso, per il professionista diventerà sempre più difficile prescivere quanto ritenuto opportuno per il paz.: dovremo, per forza di software, piegarci a complesse “indicazioni procedurali” e a criteri di “appropriatezza” del tutto discutibili.
 
Tra gli obiettivi che la Regione Emilia Romagna si pone attraverso il nuovo applicativo vi è anche quello di porre in rete con gli altri attori del processo assistenziale ( Specialisti, Infermieri ...) parte delle Schede sanitarie dei vostri assistiti. Nuove procedure, per mezzo del nuovo SW, potranno essere automatizzate e quindi imposte, piuttosto che costruite mediante percorsi condivisi che tengano in giusto conto i carichi lavorativi, le problematiche e le responsabilità professionali derivanti da tale impegno.

Riteniamo pertanto indispensabile informarvi che:
- Non esiste alcun obbligo convenzionale ad adottare il SW regionale.
- Potete legittimamente e senza penalizzazione alcuna, rifiutare il trasferimento
dei dati sul nuovo SW regionale.
- L’eventuale trasferimento dei dati sul nuovo SW sarebbe un’operazione irreversibile.
 
La FIMMG, ha pubblicamente proposto di ricondurre la vicenda alla sede naturale della negoziazione ed al confronto responsabile. Nel frattempo vi chiediamo di informarci sollecitamente nel caso subiste indebite pressioni.

Fabio M. Vespa
Segretario provinciale FIMMG Bologna


23 giugno 2016
© Riproduzione riservata

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