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Specializzazione in medicina generale. Perché la Fnomceo sbaglia/1

di Associazione italiana giovani medici (Sigm)

14 NOV - Gentile direttore,
dopo anni di sensibilizzazione la politica sembra finalmente aver recepito alcune delle storiche proposte della nostra Associazione vista la presentazione nella giornata di venerdì di una serie di emendamenti al testo della legge di stabilità 2017 che aprono la strada a una serie di importanti innovazioni nel mondo della formazione medica (le abbiamo sintetizzate in questo post) tra cui, probabilmente, quella che sta destando maggiore interesse è l’evoluzione accademica dell'attuale percorso di formazione specifica in medicina generale.
 
Registriamo con piacere il sostegno alle iniziative emendamentarie di larga parte dei giovani medici, comprese aree fino a poco tempo fa ancora scettiche sulla realizzazione di tale evoluzione, e auspichiamo che ciò segni anche l’inizio di una fase di dialogo e collaborazione all’interno del mondo giovanile della medicina generale al fine di contribuire insieme a una reale e doverosa valorizzazione dei futuri medici di medicina generale.
 
Registriamo, invece, la presa di posizione inspiegabilmente contraria da parte della Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo). La presidente della Fnomceo, Dott.ssa Roberta Chersevani, attraverso una tempestiva nota ha dichiarato pubblicamente che non ritiene il testo della legge di stabilità il luogo idoneo per portare avanti i lavori utili a questa evoluzione chiedendo l’attivazione di uno specifico tavolo tecnico.
 
Ci chiediamo come mai la Fnomceo proponga solo ora, con tanta risolutezza, l’attivazione di un tavolo tecnico sull’evoluzione della formazione specifica in medicina generale. Riteniamo che dalla rappresentanza istituzionale della Professione non sia più sufficiente dichiarare un generico impegno in favore del cambiamento ma occorra condurre un’azione fattiva e proattiva, infondendo l’impegno e le energie necessarie a concretizzarlo. Se da una parte non dubitiamo che la Fnomceo lavori da oltre un decennio sul tema della formazione specifica in medicina generale, come dichiarato dalla sua massima rappresentante, dall’altra parte non possiamo non rilevare che nell’ultimo decennio la formazione specifica in medicina generale stagnava nei suoi problemi mentre la coscienza delle sue criticità e della necessità di un suo cambiamento diventava palese a tanti.  Siamo fermamente convinti che alla luce di ciò la Fnomceo dovrebbe fare una sincera e severa autocritica sull’efficacia del suo intervento.
 
Il recente lavoro condotto dalla Fnomceo che di fatto si limita ad indicare alcune notizie tecniche relative ai corsi, rivela in realtà l’enorme variabilità della formazione specifica in medicina generale italiana e la necessità quanto mai urgente di una sua revisione. Significativa, difatti, è la mancanza in molte Regioni del Comitato Tecnico Scientifico previsto dalla normativa, elemento che di fatto suggerisce non solo come i corsi varino da Regione a Regione, ma che anche all’interno della stesse Regioni non sia affatto scontata un’omogeneità dei percorsi didattico-professionalizzanti. Se poi analizziamo il tipo di dati raccolti dal dossier, teoricamente facili da recuperare (nominativo e contatti referente regionale; ente a cui è affidata la gestione e l’organizzazione del corso; direttore del corso di formazione; sedi di svolgimento del corso di formazione figure di riferimento; istituzione e composizione del comitato tecnico scientifico; numero di coristi negli ultimi anni) ci viene da pensare che la difficoltà a collezionare questo tipo di dati non possa che derivare dalla presenza di un arcipelago di corsi di formazione privi di un coordinamento, di un programma e di un indirizzo unico.
 
Ci chiediamo, infine, se questo intervento da parte della Fnomceo non sia in realtà l’espressione interessata del malcontento sollevato da alcuni Ordini in Regioni in cui la gestione dei Corsi di Formazione Specifica in Medicina Generale sono affidati agli Ordini provinciali stessi.
 
Abbiamo letto l’intervista apparsa su questa testata e rinnoviamo l’apprezzamento per la pubblica presa di posizione che l’On. Filippo Crimì, uno dei sottoscrittori dell'emendamento in questione, e auspichiamo che il Parlamento abbia il coraggio di portare avanti la rivoluzionaria evoluzione del percorso di formazione specifica in medicina generale così come favorisca l’innovazione che potrebbe concretizzarsi nel campo della formazione medica post-lauream qualora venissero approvati anche gli altri emendamenti.
 
Siamo consci che ogni cambiamento vada guidato e monitorato dai professionisti coinvolti e ci auguriamo a tal proposito che le associazioni professionali, le società scientifiche, i sindacati e soprattutto la Fnomceo stessa inizino a contribuire fattivamente alla realizzazione di un’evoluzione fondamentale, necessaria e non più procrastinabile della formazione specifica in medicina generale.
 
Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM)

14 novembre 2016
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