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Ha ragione Spandonaro, l’evasione è il delitto perfetto di Welfare e Ssn

di Aldo Grasselli (Fvm)

20 DIC - Gentile Direttore,
dopo la giusta tolleranza zero contro i fannulloni a quando una politica di tolleranza zero contro gli evasori? Non si può Parlare di sostenibilità del SSN senza parlare dell'insostenibilità di un grado di illegalità devastante per un paese moderno. Quanto sostiene il Presidente di C.R.E.A. Sanità e economista dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata Federico Spandonaro, e cioè che un italiano che paga le tasse correttamente tiene da solo sulle spalle il welfare di molti, troppi connazionali, noi sindacalisti lo condividiamo: la sostenibilità del sistema sanitario e del sistema del welfare italiano è a rischio a causa dell’enorme evasione fiscale, ormai malattia endemica del nostro paese. 
 
Noi addirittura ci domandiamo se ancora esista quel Servizio sanitario nazionale che è salito ai vertici delle classificazioni dell’OMS non solo per la qualità della prevenzione e delle cure – risultato che va ascritto al valore dei professionisti medici e sanitari - ma anche per la sua equità e solidarietà, due principi più morali che politici o economici, e forse per questo caduti in disgrazia o tutt’al più divenuti elementi decorativi nei discorsi elettorali.
 
Oggi l’Ssn è vittima di interessi politici, di familismo, di furti, di inefficienze croniche, di emergenze cicliche che giustificano interventi irrazionali e costosi, dello spreco, dell’elefantiasi di una burocrazia dedita all’interdizione, dell’inerzia delle forze sociali, del senso rinunciatario e opportunistico di una maggioranza silenziosa, ma in taluni casi alquanto indaffarata come lo erano i ladri di gioielli sui ponti del Titanic che affondava.
 
In verità questo sarebbe ancora il miglior servizio sanitario possibile, ma a causa del definanziamento, del federalismo della diaspora e dell’autonomia spendacciona, del malaffare perpetuo, delle consorterie pervasive, delle sperimentazioni tayloristiche attuate sui processi lavorativi della prevenzione e delle cure e la progressiva privatizzazione strisciante del mercato sanitario, oggi questo Ssn è un malato agonizzante.
 
Noi, tutto quello che sta accadendo lo avevamo preannunciato e denunciato. Sono anni che chiediamo di difendere un livello essenziale di qualità ed equità del Ssn ma siamo rimasti inascoltati.
 
È chiaro a tutti che il Sistema sanitario nazionale deve fare i conti con la grave crisi economica che il paese, le famiglie e i milioni di italiani che rinunciano a curarsi a causa dei costi alti dei ticket, delle infinite liste d’attesa e della chiusura di servizi sul territorio, stanno vivendo.
 
Orbene, qualcuno ci spieghi perché non è possibile trovare pochi miliardi per finanziare la sanità mentre l’evasione fiscale si attesta sui 120 miliardi anno, mentre la corruzione genera annualmente 60 miliardi di danno per la pubblica amministrazione.
 
È un paese normale quello che lascia più soldi agli evasori di quanto ne dia alla tutela della salute?
 
In questo Paese siamo abituati a recitare il mantra secondo il quale nessuno è colpevole sino al terzo grado di giudizio, o alla prescrizione.
 
Figuriamoci di fronte al delitto perfetto: SSN e Welfare fatti a pezzi da un assassino apparentemente invisibile, l’autore del delitto perfetto. Non è tempo di esercizi di stile e ideologie, la società civile deve semplicemente chiedersi se accettare ancora questo stato di cose. Chiediamo a noi stessi se siamo disponibili a farci derubare di diritti fondamentali, se siamo così sottomessi che accettiamo ci venga rubata la prevenzione, la cura, la riabilitazione, ben sapendo che le malattie non vanno in prescrizione e quando ci colpiscono ci mettono drammaticamente davanti alla fragilità, all’insicurezza e a nuove forme di povertà. 
 
Quindi: agiamo di conseguenza.
 
Aldo Grasselli
Presidente FVM

20 dicembre 2016
© Riproduzione riservata

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