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Troppo pochi i fisici medici nel Sud

di Nando Romeo

01 MAR - Gentile Direttore,
leto l'articolo “Mezzogiorno e coesione sociale: 100 mln per radioterapie al Sud, 50 mln per non autosufficienze e 70 mln alla sanità di Taranto. Senato approva il decreto”, si apprende con soddisfazione come l’Assemblea del Senato abbia approvato importanti misure di carattere sanitario tra le quali, finalmente, la riqualificazione e l’ammodernamento tecnologico delle strutture di radioterapia oncologica di ultima generazione in alcune regioni del sud Italia (Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna).
 
L’Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM) ritiene fondamentale e necessaria tale misura che va nella direzione di garantire trattamenti radioterapici omogenei in tutto il territorio nazionale. Le macchine radianti da acquistare saranno acceleratori lineari di ultima generazione, cioè dispositivi medici di altissima e complessa tecnologia, in grado di erogare sulle persone dosi terapeutiche da radiazioni decine di migliaia di volte più elevate di quelle utilizzate nei reparti di radiologia diagnostica.
 
Per tale motivo è necessaria una fase complessa di implementazione clinica costituita da delicate operazioni di calibrazione, dosimetria, misura e verifica dei fasci radianti; si necessita inoltre di continuo controllo e supervisione in fase di normale esercizio. Queste attività vengono svolte dai Fisici specialisti in Fisica Medica, un professionista che ha la responsabilità della corretta taratura degli acceleratori lineari e degli studi dosimetrici personalizzati necessari all’effettuazione del trattamento radioterapico.
 
Converrà con me che non solo è necessario investire nell’acquisto di acceleratori, ma è necessario che funzionino a regime, in modo da garantire sì la qualità del trattamento, ma anche la riduzione delle liste di attesa ed evitare la mobilità passiva dei pazienti: quindi bisognerà avere un adeguato organico, oltre che di personale medico radioterapista e tecnico, anche di fisici medici.
 
Per questi motivi l’Associazione Italiana di Fisica Medica, per prima cosa vuole porre l’accento sull’imprescindibile rapporto fra ammodernamento tecnologico in ambito radioterapico e la necessaria presenza di personale specialista in Fisica Medica (previsto tra l’altro anche dal D. Lgs. 187/00), che ne garantisce il corretto funzionamento, in qualità e sicurezza per il paziente.
 
Inoltre AIFM intende riaffermare, quanto già denunciato in articoli precedentemente pubblicati sul suo giornale, la grave disomogeneità e difformità di presenza dei fisici medici nel sud Italia rispetto al resto della penisola. Per fare un esempio la media dei fisici medici per milione nel Sud Italia è la meta rispetto alle regioni in cui la sanità italiana è definita virtuosa.
 
Mi auguro che le regioni coinvolte nell’ammodernamento delle radioterapie possano avere anche il budget necessario per assumere adeguato personale, in tutte le professionalità coinvolte nel processo radioterapico.
 
Nando Romeo
Consiglio Nazionale AIFM – Presidio Ospedaliero S. Vincenzo - Taormina

01 marzo 2017
© Riproduzione riservata

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