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FederSpecializzandi: “Nel passaggio alla Camera non ci si dimentichi degli specializzandi”

di Stefano Guicciardi

30 NOV - Gentile direttore,

Stiamo seguendo attentamente la discussione sulla Legge di Bilancio 2018 e, come abbiamo constatato, tanti emendamenti sono stati ritirati per il successivo passaggio alla Camera. Rispondiamo all’On. De Biasi e concordiamo con quanto riportato: le esigenze della sanità non possono essere disattese.


A poche ore dalla quarta edizione del concorso di accesso alle specializzazioni mediche, il sito Universitaly ha riportato che i candidati sono stati in tutto circa 15.000 a fronte di 6676 posti a disposizione. Si supera così la soglia “psicologica” del rapporto 1 a 2.
Più della metà dei partecipanti, quasi 8000, dovranno attendere la prossima edizione del test per ritentare la strada della specializzazione, navigando a vista nel limbo dell’imbuto formativo che continua, come purtroppo previsto, ad allargarsi tra il silenzio generale delle istituzioni.
 
La miope assenza di programmazione ha delineato un quadro schizofrenico in cui entro pochi anni ci sarà una carenza di medici specialisti ma dai corsi di laurea di medicina usciranno professionisti che non potranno diventarlo appieno perché i contratti di formazione specialistica sono sufficienti per meno della metà dei candidati.

Questa politica scellerata non soltanto è paradossale da un punto di vista delle risorse investite (lo Stato stanzia fondi per garantire lo studio nei corsi di laurea, ma blocca l’accesso alle specializzazioni favorendo la fuga del “capitale umano”), ma è anche pericolosa per la tutela del Servizio Sanitario Nazionale, la cui impalcatura fondamentale è data dai propri professionisti.


Il problema è noto, facilmente quantificabile e altrettanto risolvibile, ma al di là delle belle parole sull’importanza dei giovani e sul “sistema sanitario migliore del mondo” la Politica volta lo sguardo altrove, ignorando il problema come se non fosse essenziale.


Tanti slogan, nessuna azione concreta e sistemica.

Nei giorni scorsi abbiamo lanciato un appello, assieme ai colleghi del SIGM, agli esponenti del Governo, ai responsabili di partiti di ogni schieramento, alla XII Commissione Permanente Igiene e Sanità del Senato, alla XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati e ai medici del Parlamento, avviando in parallelo una petizione su Change.org per mantenere alta l’attenzione mediatica sull’argomento.


Ciononostante, nessuno ha ancora risposto.


Noi però non ci arrendiamo e continuiamo a batterci, come sempre da 10 anni a questa parte, per chiudere definitivamente l’imbuto formativo.
Il nostro obiettivo è fare rete per dare potenza con ogni mezzo alla voce di tutti i medici in formazione e gli aspiranti tali.


Se alcuni emendamenti importanti per la salute pubblica, come quello sulla tassazione sul fumo, verranno ripresentati alla Camera, chiediamo dunque con urgenza che parte delle risorse accantonate vengano destinate ai contratti degli specializzandi.

La formazione dei medici non è un lusso, ma un impegno per la Salute della Comunità.
 
Dott. Stefano Guicciardi
Presidente Nazionale 
FederSpecializzandi - Associazione Nazionale dei Medici in Formazione Specialistica


30 novembre 2017
© Riproduzione riservata

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