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Specializzazioni mediche. Per risolvere il problema ci vorrebbe il maestro Yoda di Star Wars

di Roberto Bellaccio

21 DIC - Gentile direttore,
ho appreso dell'ennesimo mancato aumento del numero di posti per le specializzazioni mediche da un mio amico neolaureato il quale ha commentato la notizia con invettive (non ripetibili in un consesso di persone per bene) rivolte al partito di maggioranza parlamentare. Mi è subito venuto in mente un celebre quadro del 1568 di Pieter Bruegel il Vecchio intitolato “La Parabola dei ciechi” in cui sei ciechi camminano in fila indiana e alla fine finiscono inevitabilmente per cadere in un fosso.
 
Il quadro si rifà ad una citazione del vangelo secondo Matteo che fa dire a Gesù: “Sono ciechi guidati da ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso”.
 
La parabola dei ciechi è la perfetta fotografia dell'attuale sistema di formazione dei medici in Italia.
La attuale classe politica parlamentare è non solo cieca ma anche sorda e suicida.
 
Cieca perché non riesce a vedere più in là del naso
Sorda perché non è in grado di recepire i numerosi segnali di allarme lanciati da autorevoli associazioni, enti e federazioni
Suicida perché sta condannando il sistema di formazione in medicina al totale fallimento.
 
Attualmente in Italia circa la metà dei neolaureati in medicina è bloccato nell'imbuto formativo perché governo e parlamento non vogliono finanziare un numero adeguato di borse di studio per le specializzazioni che sono necessarie per l'inserimento nel mondo del lavoro dei giovani medici.
 
Tutto questo si ripercuote negativamente sui neolaureati bloccati, sulle casse previdenziali e sull'organico del SSN il quale fa sempre più fatica a sostituire i medici in pensione, in modo particolare i medici di famiglia che in alcune province di Italia sono introvabili.
Il partito di maggioranza parlamentare si comporta come uno studente indisciplinato: prende tempo, galleggia, evita di affrontare i problemi e rimanda all'infinito mentendo ai genitori.
 
L'on Filippo Crimì del PD sembra essersi specializzato (beato lui) nello scrivere emendamenti favorevoli alla causa che alla fine non vengono approvati dal parlamento.
 
E' successo l'anno scorso con l'emendamento che istituiva la scuola di specializzazione in Medicina generale ed è successo quest'anno con l'emendamento che ampliava il numero di borse di studio. Entrambi gli emendamenti, giusti e sacrosanti, non sono stati approvati.
 
La dinamica è sempre la stessa: Filippo Crimì presenta l'emendamento, i giornali escono con titoloni che fanno sognare gli aspiranti specializzandi e il parlamento sistematicamente rigetta dopo poche settimane
 
Non so se quella di Filippo Crimì sia sfortuna, incomprensione con i colleghi di maggioranza o calcolo elettorale.
 
Sta di fatto che sull'argomento ci sono fiumi di parole e deserto di risultati ottenuti.
 
L'autorevole maestro Yoda usava dire che nella vita "esiste solo il fare o non fare, non esiste provare”.
 
Ma forse a Montecitorio non hanno tempo per vedere Star Wars
Intanto abbiamo perso un altro anno, i giovani medici sono sempre più insofferenti e i problemi si accumulano con enormi ripercussioni sui cittadini e sul SSN
 
Consiglio ai ministri Lorenzin e Fedeli di prendere sotto braccio le inquietanti proiezioni di Fnomceo, Enpam e Fimmg e di recarsi al Museo di Capodimonte dove è conservato il quadro di Pieter Bruegel il vecchio.
 
Lì, innanzi alla meraviglia del maestro olandese e lontano dalle commissioni, cabine di regia, tavoli istituzionali e gruppi di lavoro interdisciplinari, forse capiranno che quando dei ciechi guidano altri ciechi la destinazione finale può essere solo il fosso. 
 
Roberto Bellacicco
Studente di medicina e chirurgia
Università di Parma

21 dicembre 2017
© Riproduzione riservata

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