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Enpam. Siamo sicuri che sia tutto a posto?

di Pietro Cavalli

27 OTT - Gentile Direttore,
dopo la puntata della trasmissione televisiva Report sui RAI3 (27 ottobre 2018) sulle numerose iniziative dell'immobiliarista Parnasi e del parziale coinvolgimento del Fondo Ippocrate, di completa proprietà ENPAM, in alcuni investimenti immobiliari un pò chiaccherati, credo che la richiesta di Franco Picchi per una maggiore trasparenza sulle operazioni finanziarie condotte per nome e per conto della Fondazione ENPAM sia stata del tutto legittima.
 
Invero la pronta risposta da parte del Presidente della Fondazione, pubblicata su QS quasi in tempo reale, va elogiata, specie per i risultati ottenuti che hanno brillantemente condotto la Fondazione al di fuori delle incomprensioni legate a precedenti gestioni.
 
Se quindi il risultato della richiesta di Franco Picchi è stato quello di diffondere gli ottimi risultati della gestione in corso, ben vengano altre ed ulteriori analoghe interrogazioni.
 
Personalmente mi sento molto coinvolto nella questione in quanto interessa un patrimonio che riguarda tutti i medici. Certamente non è semplice per un modesto laureato in Medicina districarsi tra complicate operazioni finanziarie, milioni, miliardi di euro, interessi, Fondi ed intrecci di affari con immobiliaristi oggi in disgrazia, però devo ammettere che, se alla fine contano i risultati, le risposte del Presidente ENPAM alle domande di Franco Picchi vanno dimolto apprezzate.
 
Tra l'altro, questi risultati giustificano certamente il fatto che il Consiglio di amministrazione della Fondazione ENPAM viene remunerato con più di un milione di euro all'anno (https://www.enpam.it/la-fondazione/bilancio).
 
Il Consiglio, non la struttura amministrativa. Vale a dire solamente l'indennità di carica per il Presidente ed i Consiglieri. Non so se si tratta di una cifra grande o piccola, però è il doppio di quanto stanziato da Regione Lombardia nel 2018 per il potenziamento della rete regionale emergenza e urgenza (AREU).
 
Non so neppure se i 280.000 euro di indennità per il Presidente ENPAM siano tanti o pochi. Probabilmente giusti. Però altri Presidenti hanno retribuzioni inferiori: il prof. Boeri, Presidente INPS si ferma a meno della metà di quella cifra mentre lo stesso Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana non arriva a quella cifra.
 
Certo, mi sto perdendo in trascurabili dettagli, in fondo la gestione del patrimonio pensionistico dei medici italiani va benissimo ed è quindi giusto che il merito degli amministratori venga valorizzato.
Però, a questo punto, mi chiedo a cosa servano tutti questi milioni, miliardi, fondi, interessi, operazioni finanziarie.
 
Se la “mission” ENPAM è (dovrebbe essere?) quella di fornire pensioni dignitose ai medici in quiescenza, allora credo ci possano essere ampi margini di miglioramento. Mi sia concessa una modesta proposta: visto i grandi risultati della gestione in corso, non varrebbe forse la pena anche di riflettere sui medici pensionati di quota A, quelli che, ma solo dopo il compimento dei 68 anni, ricevono una pensione che voi umani non potete immaginare?
 
Dott. Pietro Cavalli
Servizio di Genetica ASST-Cremona
Comitato Etico AUSL Piacenza


27 ottobre 2018
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