L’Ospedale della Versilia chiuderà?
di Riccardo Zucconi (FdI)
16 MAG -
Gentile Direttore,
un territorio ‘difficile’ dal punto di vista sanitario come la Versilia avrebbe diritto almeno a servizi sanitari all'altezza dei bisogni. Vogliamo ricordare infatti che nel decennio 2006-2015 la Versilia ha avuto il tasso di mortalità più alto in Toscana (media Toscana 966,41 ogni centomila abitanti contro la media della Versilia 1.057,89 con Pietrasanta al primo posto a quota 1.072,80 decessi ogni 100.000 abitanti).
Questo dato è dovuto essenzialmente a una maggiore mortalità per tumori (Toscana 292,80, Versilia 329,80 e Pietrasanta 344,78): siamo al primo posto in toscana per il tumore alla laringe, polmone, pelle, utero e mielomi. Dalla Relazione Sanitaria dell’ATNO (Asl Toscana Nord Ovest) si apprende che questo avviene, oltretutto, mentre nel resto della Toscana si registra una generale diminuzione del tasso di tumori.
E tutto questo avviene nella totale e assoluta indifferenza della politica e degli amministratori dei comuni versiliesi: quali azioni ha intrapreso la Conferenza dei Sindaci della Versilia? Tutti sanno (ma forse non gli amministratori versiliesi) che la salute dipende più dall’ambiente che dai farmaci o dalle cure. In Versilia abbiamo ancora un 20% di tubi dell’acquedotto in cemento-amianto e a Pietrasanta per oltre mezzo secolo si è bevuto e cucinato con acqua al tallio. Gli amministratori dovrebbero dirci quanto influiscono il sito di Pioppogatto, Cava Fornace o l’incendio della ‘Ferredil Cerù’ dello scorso agosto sulla qualità dell’acqua che filtra nelle falde.
L’ARPAT certificò a suo tempo la presenza di diossina e di pericolosissimi cancerogeni prodotti dalla combustione di PVC (che era stata categoricamente esclusa); è stata dimostrata anche la formazione di IPA (idrocarburi policiclici aromatici) come il benzopirene, che è il più cancerogeno e più tossico di tutta la famiglia di composti, presente in alta concentrazione. Che garanzie abbiamo sulla bonifica del sito?
E allora vediamo in che condizioni versa il nostro ospedale, il Versilia: il progetto originario dell'Ospedale della Versilia (1987) prevedeva 770 posti letto, ridotti a 612 il giorno dell'inaugurazione (2002). E' costato 120 milioni di euro e altri cinque o sei sono stati spesi nelle ripetute ristrutturazioni del Pronto Soccorso e della radiologia di PS (2014 e 2015). Nel corso degli anni hanno chiuso servizi sanitari e non (vedi sportello banca) fino ad arrivare al febbraio scorso quando sono stati eliminati i posti letto autonomi di oncologia, ematologia e gastroenterologia (accorpati alla Medicina Generale). Sono stati dimezzati i primariati di Urologia e di Ortopedia (a scavalco con Lucca) e di otorinolaringoiatria (a scavalco con Massa). E invece abbiamo il tasso di posti letto più basso di tutta l'ASL Toscana Nord Ovest. Una legge del 2012 (la L. 135/2012) prevedeva almeno 3,70 p.l. per mille abitanti (che per l'Ospedale Versilia corrisponderebbero a 610 p.l.); una delibera della Regione Toscana li ha ridotti a 3,15 pl/1.000 abitanti (che per l'Ospedale Versilia corrisponderebbero a 520 p.l.); i posti letto utilizzati nell'Ospedale Versilia sono stati, invece, ridotti a 347 (dati del Ministero della Sanità 2016) con una popolazione che in estate triplica.
In una tale situazione la Conferenza dei Sindaci della Versilia avrebbe dovuto pretendere almeno un potenziamento dei servizi territoriali. Nel territorio della Versilia ci sono ben sei Case della Salute che potrebbero in parte sopperire ai vuoti lasciati dai servizi ospedalieri. Basterebbe dotarle di un minimo di servizi diagnostici (ecografia, analisi del sangue, cardiologia in telemedicina) invece sono solo scatole vuote (a parte l'impegno e la professionalità dei medici di famiglia). Così continuano a volerci 18 mesi per un ecocolordoppler, una risonanza magnetica, una gastroscopia in anestesia e per molti altri esami.
E in questo quadro il Presidente Rossi si stupisce se il Governo pensa al suo commissariamento per la gestione della sanità toscana? Rischiamo di dover pagare ulteriori tasse (aumento dell'addizionale IRPEF e dell'IRAP) per ripianare un buco di duecento milioni di euro (di cui trentadue milioni di deficit nel solo quarto trimestre del 2018) mentre già i cittadini devono pagare di tasca propria se hanno bisogno di ottenere prestazioni sanitarie in tempi ragionevoli?
Dobbiamo assolutamente scongiurare l’ipotesi che, per evitare il commissariamento, il Presidente Rossi non pensi ad affrettare la chiusura dell'Ospedale della Versilia!
D'altro canto le amministrazioni dovrebbero investire risorse proprie (proventi delle contravvenzioni?) oltre che intercettare i notevoli fondi europei destinati proprio alle bonifiche ambientali. Fra responsabilità di Rossi e delle amministrazioni comunali dunque è il sistema sanitario della Versilia ad essere in pessima salute e con lui i cittadini.
Facciamo quindi un appello alla Conferenza dei Sindaci affinchè si mobiliti immediatamente per fronteggiare sia il risanamento ambientale che lo smantellamento del Versilia, a loro non mancherà il mio completo appoggio a partire da una interpellanza urgente che rivolgerò al Ministro della Salute per denunciare una situazione insostenibile che vede la Versilia essere privata sempre più del diritto alla salute.
Riccardo Zucconi,
Deputato FdI
16 maggio 2019
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