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Dalle strutture per disabili un solo appello: attenzione e prudenza  

di M.Bove, P.Pigni, C.Dotti, L.Minoli, F.Pedretti, P.Ondei

02 DIC - Gentile Direttore,
lavoriamo in strutture residenziali per disabili, spesso con gravi patologie, tutti con grandi fragilità. Nelle strutture da marzo, sostenuti dagli operatori e da ogni possibile iniziativa di relazione che li aiuti a fronteggiare questa difficilissima situazione lontano dai loro familiari, i nostri operatori stanno tenendo duro. Stiamo lottando contro il virus, per arginarlo quando colpisce, potendo contare solo sulle nostre forze perché gli ospedali possono fare poco per le persone che seguiamo.

Abbiamo subito la seconda ondata. Gli attuali numeri di contagiati, soprattutto nelle regioni più colpite è altissimo. E tanti contagiati vuol dire che il virus prima o poi entra in contatto con i disabili fragili, nonostante precauzioni e grande impegno. Ma il virus, come gli stessi esperti asseriscono, deve essere sconfitto sul territorio, deve essere arginato prima che entri in contatto con ambienti comunitari come i nostri. Nonostante i numeri, nonostante gli appelli alla prudenza da parte degli scienziati, sentiamo però parlare di riaperture: dei ristoranti, dei bar, delle scuole…magari delle piste da sci.

Di fronte a tutto ciò ci appelliamo alle istituzioni, alle organizzazioni sociali, alla popolazione tutta: facciamo attenzione! Non vorremmo che si preparasse la terza ondata di privazione e morte, mentre non è ancora in vista la fine della seconda. Quali vantaggi economici deriverebbero da una altalenante apertura e chiusura di interi comparti? Non sarebbe più saggio un fortissimo impegno nelle prossime settimane per un approccio rigoroso che abbassi i contagi almeno ai livelli di giugno?

Una terza ondata non farebbe bene a nessuno: né agli studenti costretti a ritornare alla didattica a distanza, né ai negozianti, né ai ristoratori, né agli operatori turistici. E una terza ondata per i disabili fragili sarebbe letale.

Per questo non facciamo solo un appello, ma una supplica. Facciamo prevalere la prudenza e la saggezza, sono in gioco vite umane di cui siamo tutti corresponsabili.

Don Marco Bove
Presidente Fondazione Sacra Famiglia

Paolo Pigni
Direttore generale Fondazione Sacra Famiglia

Carla Dotti
Direttore sanitario Fondazione Sacra Famiglia

Luisa Minoli
Presidente Associazione La Nostra Famiglia

Francesca Pedretti
Direttrice Generale Regionale Associazione La Nostra Famiglia

Don Pierangelo Ondei
Direttore del Piccolo Cottolengo di Don Orione


02 dicembre 2020
© Riproduzione riservata

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