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La lotta al fumo si deve fare con tutte le armi che abbiamo

di Umberto Tirelli

28 MAG - Gentile Direttore,
l’Organizzazione Mondiale della Sanità sponsorizza ogni anno, il 31 maggio, la Giornata Mondiale senza Tabacco per richiamare l’attenzione sulla serietà dell’impatto del tabacco sulla salute. “Impegnarsi a smettere di fumare”, tema della giornata di quest’anno, rappresenta un passo importante verso una riduzione sostanziale dei rischi sanitari che vengono corsi oggi dagli attuali fumatori, migliorando pertanto la salute nel mondo.
 
Il tabacco è stato dimostrato causare circa 25 malattie potenzialmente mortali, molte delle quali possono essere prevenute, dilazionate o mitigate dallo smettere di fumare. Il New England Journal of Medicine ha stimato che tra i 25 e i 79 anni la mortalità per coloro che fumano sigarette di tabacco è tre volte superiore a quella dei non fumatori.
 
Inoltre quelli che smettono di fumare a 25-34 anni vivono 10 anni di più, quelli che smettono di fumare a 35-44 anni, 9 anni di più, quelli che smettono a 45-54 anni, sei anni di più e coloro che smettono di fumare a 55-64 anni quattro anni in più, mentre coloro che continuano a fumare raramente vivono fino ai 85 anni.
 
Pertanto il fatto che tra gli anziani di oggi 85 anni vi siano pochi fumatori non è dovuto al fatto che finalmente hanno capito i danni che vengono arrecati alla salute dal fumo di tabacco, ma semplicemente per il fatto che molti sono già morti a quell'età spesso per motivi associati al fumo. I fumatori pertanto perdono almeno una decade della loro vita in confronto con quelli che non hanno mai fumato e smettere prima dei 40 anni riduce il rischio associato al fumo di circa il 90%.
 
Anche oggi, in pandemia COVID, malattie croniche come le malattie cardiovascolari ed il cancro sono le maggiori cause della mortalità sia nei paesi sviluppati che in via di sviluppo. Con l’incremento sostanziale della spettanza di vita, la mortalità causata da malattie croniche associate al tabacco aumenterà ancora ulteriormente.
 
Secondo L’OMS oggi 8 milioni di morti ogni anno sono causati nel mondo dal fumo di sigarette ed in Italia almeno 80.000 persone muoiono da malattie causate dal fumo di sigarette, quando per il COVID in un anno sono morte 100.000-120.000 persone, ma ora in rapido calo per il vaccino, che purtroppo non c’è per il fumo di tabacco.
 
Questa proiezione di malattie correlate al tabacco potrebbe essere mitigata da sforzi intensivi mirati a far smettere di fumare, come dice il tema della giornata di quest’anno, “Impegnarsi a smettere di fumare”.
 
Diversi studi hanno dimostrato che il 75-80% dei fumatori vuole smettere, mentre un terzo ha almeno tentato più volte seriamente di smettere di fumare. Smettere di fumare non è facile. Sappiamo infatti che la nicotina è un additivo e crea dipendenza; tutti noi conosciamo persone che hanno cercato di smettere di fumare, ma sono riusciti a farlo soltanto per pochi mesi.
 
Questa è una sfida per tutti noi, ma è una sfida che dobbiamo lanciare perché sappiamo benissimo che facendo in modo che il maggior numero possibile di fumatori smettano di fumare è la chiave per ridurre il numero complessivo di morti associato al tabacco nei prossimi due decenni.
 
Ad oggi la maggior parte dei fumatori che riescono con successo a smettere lo fanno senza alcun aiuto, ma è comunque necessario aumentare nettamente le percentuali di coloro che riescono a smettere di fumare.
 
Oggi sappiamo che vi sono dei metodi che sono in grado di fare smettere di fumare e che sono anche efficaci dal punto di vista costo-beneficio. Vi sono delle medicine che rimpiazzano la nicotina come i chewing-gum alla nicotina, spray nasali, cerotti ed inalanti ed inoltre anche medicine non a base di nicotina, come il bupropione, che possono raddoppiare le probabilità di smettere di fumare. Pertanto bisogna in questa giornata invitare tutti i fumatori a fare un grande sforzo per una migliore salute ed a gettare il pacchetto di sigarette nel cestino.
 
Il 30 aprile del 2019 la Food and Drug Administration americana ha annunciato di aver autorizzato la commercializzazione di un sistema di riscaldamento per tabacco - un dispositivo elettronico che riscalda bastoncini riempiti di tabacco avvolti in carta per generare un aerosol contenente nicotina.
 
L'agenzia ha stabilito che autorizzare questi prodotti per il mercato statunitense è appropriato per la protezione della salute pubblica perché, tra diverse considerazioni chiave, producono meno o livelli più bassi di alcune tossine cancerogene rispetto alle sigarette combustibili.
 
Tutti i prodotti del tabacco sono potenzialmente dannosi e creano dipendenza e coloro che non usano i prodotti del tabacco dovrebbero continuare a non farlo.
 
Comunque sia le sigarette elettroniche che i prodotti a tabacco riscaldato, in cui non avviene la combustione, potrebbero fornire un'alternativa meno nociva per chi proprio non riesce a smettere di fumare.

Prof. Umberto Tirelli
Direttore Clinica Tirelli Medical - Pordenone
Past Direttore Oncologia Istituto Nazionale Tumori - Aviano


28 maggio 2021
© Riproduzione riservata

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