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Sicilia. Corte dei Conti: “Preoccupante livello spesa sanità. Oltre il 52%”


I magistrati contabili bacchettano l’esercizio finanziario della regione. Nel 2012 infatti, a fronte di una riduzione rispetto al dato dell’anno precedente, la spesa sanitaria ha assorbito il 52,27% dell'intera spesa regionale. Il debito totale a fine 2012 supera i cinque miliardi. 

28 GIU - “Preoccupa a fronte dell’accertata mancanza di stabili fonti di finanziamento del maggior impegno finanziario per la crescente incidenza della quota di compartecipazione regionale della spesa sanitaria ormai fissa al 49,11 per cento”. Il giudizio è stato espresso dal presidente delle sezioni riunite in sede di Controllo, Maurizio Graffeo, il quale ha duramente bacchettato la politica regionale richiamando “la responsabile attenzione del governo e dell’Assemblea ad affrontare la questione nel più breve tempo e comunque entro al fine dell’anno 2013“.
 
La magistratura contabile ha riferito che i conti sulla spesa sanitaria della Sicilia risultano, nel 2012, pari a 9 miliardi e 388 milioni con una riduzione di circa 403 milioni rispetto al dato del 2011. Spiega la Corte dei Conti che “detraendo dal totale degli impegni regionali, pari a 18 miliardi e 536 milioni, si rileva come la spesa sanitaria assorba nel 2012 il 52,27% dell'intera spesa regionale".
 
"La compartecipazione alla spesa sanitaria è invece di ben 4 miliardi e 224 milioni, 21 milioni in più rispetto al 2011, importo che assorbe il 52 per cento circa del complesso delle entrate tributarie della Regione”.
 
“L’indebitamento diretto della Regione a fine 2012 – segnala la Corte dei Conti regionale nel corso dell’udienza pubblica per il giudizio di parificazione – si à attestato al notevole importo di 5 miliardi e 385 milioni di euro che, pur contenuto nei limiti della vigente normativa contabile, desta preoccupazione sia in relazione al continuo aumento degli oneri per il servizio del debito, pari a 490 milioni di euro nel 2012 destinati a lievitare per via dei mutui attivati nello stesso anno, sia per i risultati dell’indicatore del debito regionale pro capite che ha raggiunto un valore di 1.077 euro”.
 
I magistrati contabili esprimono “una valutazione essenzialmente negativa circa l’adeguatezza della quantificazione operata sui fondi appostati in bilancio per sopperire ai rischi indicati, il cui impatto potrebbe seriamente compromettere in futuro gli equilibri di bilancio“.
 
Infine la Corte ha richiamato “la responsabile attenzione del governo e dell’Assemblea ad affrontare la questione nel più breve tempo e comunque entro al fine dell’anno 2013”.

28 giugno 2013
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