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Lazio: audizione sindaci Provincia di Roma su Piano ospedaliero


La Commissione Sanità, presieduta da Alessandra Mandarelli, ha incontrato ieri in audizione gli amministratori rappresentanti dei territori in cui insistono le strutture sottoposte a riconversione nella 'Macroarea 1' individuata dal Piano di riordino della rete ospedaliera, con particolare riferimento alla città e alla provincia di Roma. I sindaci chiedono una maggiore attenzione rispetto ai bisogni di salute dei cittadini.

24 NOV - La seduta di ieri, che conclude il primo giro di audizioni, ha perseguito lo scopo di raccogliere dettagliate relazioni per ciascuna criticità in relazione alle riconversioni previste dal Piano al fine di trasmetterle, con opportune raccomandazioni, alla struttura commissariale per un'attenta valutazione.

"Concludiamo oggi questo primo ciclo di audizioni con le macroaree individuate dal nuovo Piano di riordino con la certezza di avere maggiore consapevolezza della domanda di salute dei singoli territori - ha dichiarato la presidente Mandarelli -. Il problema di partenza resta quello di un quadro già molto preoccupante prima del subentro della Polverini in qualità di commissario. Problemi, dunque, che partono da lontano e che stiamo affrontando con coscienza, abbandonando la politica del 'taglio del nastro' e puntando sull'assunzione di responsabilità, sul rispetto dei conti e sulla realistica lettura delle esigenze dei cittadini, non certo della politica.
Adesso, incassato l'ok del governo, c'è modo e tempo per rivedere alcune situazioni di particolare sofferenza, con la consapevolezza che rappresentiamo l'intero territorio regionale e che qualsiasi sintesi va fatta a partire da una visione d'insieme".

I rappresentanti dell'opposizione, attraverso gli interventi della vice presidente Giulia Rodano (Idv) e di Enzo Foschi (Pd), hanno chiesto di estendere le audizioni ai tecnici della struttura commissariale recentemente inviati nelle strutture oggetto di riconversione, nonché ad alcuni municipi di Roma

All'incontro hanno partecipato i sindaci di Frascati, Monterotondo, Palombara Sabina e Subiaco. L'assessore alle Politiche sociali del Comune di Roma, Sveva Belviso, ha lasciato anzitempo la seduta per motivi istituzionali, producendo agli atti una relazione riguardante l'impatto sulla Capitale del Piano di riordino ospedaliero.
Di seguito, una sintesi degli interventi pronunciati nel corso della riunione.

Frascati - Il sindaco Stefano Di Tommaso: “No a trasferimento Ps a Marino”
"Parlo a nome di tutti i sindaci del distretto Rm H1 per chiedere alla presidente Polverini di recedere dall'attuazione del trasferimento del pronto soccorso dell'ospedale 'San Sebastiano' a Marino. Una scelta inopportuna e ingiustificata, anche alla luce dei 34mila accessi annui che fanno del nostro pronto soccorso un punto di riferimento insostituibile per un comprensorio che dai comuni tuscolani interessa anche la periferia Sud di Roma, nonché le vittime di incidenti stradali sulle consolari che attraversano il territorio e la vicina autostrada Roma-Napoli".

Monterotondo - Il sindaco Mauro Alessandri: “Prima della riconversione dell’ospedale realizzare il nuovo nosocomio a Monterotondo Scalo”
"Con l'eventuale riconversione dell'ospedale di Monterotondo a ospedale distrettuale di tipo B, dopo la riconversione di quello di Palombara in Ptp, si sguarnirebbe il distretto G1 e parte del G2 della Asl Rm/G di un ospedale per acuti, in un'area in continua crescita demografica. Tutto in funzione della realizzazione di un nuovo ospedale da ubicare nella valle del Tevere, a Monterotondo Scalo, che tuttavia non è ancora una realtà".

Palombara Sabina - Il sindaco Paolo Della Rocca: “Dopo la riconversione del 2006 ancora nono sono stati realizzati alcuni punti dell’Intesa”
"Sulla carta il nosocomio cittadino è stato trasformato nel 2006 in Casa del Salute e successivamente al suo interno è stato attivato un Ptp. Sono trascorsi quattro anni, ma alcuni punti di quell'intesa sono rimasti parzialmente o totalmente disattesi. Ad oggi, infatti, la nostra struttura non è utilizzata come sede di studi medici, non è garantita la presenza H24 dei medici di famiglia e della continuità assistenziale, non sono stati attivati la Tac, l'hospice, il day hospital cardiologico, la riabilitazione e la lungodegenza, né tantomeno l'ospedale di comunità. A fronte di questi impegni disattesi, con la recente proposta di riordino ospedaliero, verrebbero meno anche 11 posti letto di day hospital in varie discipline".

Subiaco - Il sindaco Pierluigi Angelucci: “Occorre tenere conto della questione mobilità”
"Stabilire per decreto che i nostri cittadini debbano curarsi a Colleferro e a Palestrina significa non tenere conto che questi centri non sono assolutamente connessi con i mezzi pubblici con Subiaco e che in auto distano non meno di 45 minuti. L'ospedale di Tivoli, poi, già scoppia per conto suo. Siamo la zona più disagiata della regione: tagliare altri servizi significa condannare circa 35mila abitanti a cercare altrove e in altre forme il rispetto del diritto alla salute".
 
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24 novembre 2010
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