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Lazio. Spending review sanitaria. Zingaretti: “Con rinegoziazioni contratti tagliati 57 mln di sprechi”


Questo è solo “l’inizio di un percorso lungo e virtuoso che vede come obiettivo finale quello di mutare completamente il volto della sanità laziale” ha affermato il governatore Zingaretti. I maggiori risparmi dal Policlinico Umberto I (- 8mln) e dalle Asl Roma E (- 7,5 mln) e Roma C (-5 mln).

31 MAR - Nel 2013 con l’applicazione delle norme della  “spending review” che indicavano la rinegoziazione dei contratti in corso relativi alla fornitura di beni e servizi, il sistema sanitario regionale del Lazio ha risparmiato oltre 57 milioni di euro.  La norma del Governo prevedeva che si applicasse sugli importi dei singoli contratti uno “sconto” del 5%, a decorrere dall’entrata in vigore del decreto legge e per tutta la durata del contratto. In base al rilevamento avviato lo scorso 14 gennaio Asl, ospedali , Policlinici Universitari, Irccs e Ares 118, hanno applicato la norma aggredendo una spesa di oltre un  miliardo di euro.
 
“Possiamo dire con orgoglio di essere sulla strada giusta che è quella del contenimento della spesa e del mantenimento dei servizi per i cittadini – spiega il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti -  I 57 milioni di euro di risparmi sono l’inizio di un percorso lungo e virtuoso che vede come obiettivo finale quello di mutare completamente il volto della sanità laziale”.
 
 
Su quali voci si è risparmiato.
Sono stati rinegoziati contratti di pulizia, mensa e lavanderia  ma anche quelle di manutenzione apparecchiature sanitarie, canoni di noleggio, riparazione automezzi, manutenzione sistemi informatici, consulenze, canoni leasing, lavoro interinale, smaltimento rifiuti sanitari.
Delle 140 voci che compongono il listino della “spesa aggredita” , quelle che hanno dato il contributo maggiore, quasi il 50% del totale,  sono gli appalti di pulizia con un risparmio di 8 milioni, poco meno di 7 sono stati prodotti dalla ricontrattazione dei servizi di lavanderia, altri 4.5 sono arrivati  dai servizi mensa e più di 5 rinegoziando i contratti di fornitura di servizi non sanitari da privato. Ma si è risparmiato anche su materiali di guardaroba (69mila euro), sui contratti d’acquisto di  reagenti (135 mila euro) sulle acquisto di protesi (371 mila), sui servizi di trasporto sanitario da privato (altri 370), sull’acquisto di pellicole radiografiche (346mila), ( 375) per la riparazione degli automezzi di servizio, circa 2 milioni alla voce smaltimento rifiuti sanitari, oltre 1milione  e 100mila euro, dalla riparazione e manutenzione delle attrezzature sanitarie, scientifiche e altri macchinari, quasi 400mila euro sono derivati dalla rinegoziazione  di contratti per la fornitura di dispositivi medici monouso.
 
I maggiori risparmi si sono registrati  all’Umberto I che ha tagliato costi per un importo superiore  agli 8 milioni, a seguire la ASL Roma E con 7 milioni e 579 mila euro  e la Roma C che ha fatto registrare un contenimento della spesa di circa 5 milioni di euro. Ben sei delle Aziende che hanno ottenuto una riduzione superiore ai 3 milioni (S. Andrea, Ifo, S. Filippo, S. Giovanni, Asl Viterbo e Castelli). La B ha superato di poco i 2 milioni, mentre  sei aziende e cioè la Roma A, la D (Ostia), la F (Civitavecchia), la G (Tivoli) Rieti e Frosinone hanno superato l’asticelle del milione. Fanalini di coda  la Asl di Latina che si è fermata a soli 836 mila euro di risparmi seguita dall’Ares 118 che però è un‘azienda speciale poiché si occupa d’emergenza e lo Spallanzani che per il 2013 ha tagliato costi per soli 442 mila euro.

 

31 marzo 2014
© Riproduzione riservata

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