Puglia. Rivolta dei piccoli fornitori contro centralizzazione acquisti
Con l’approvazione della “leggina sulle Rsa”, entro agosto scatterà il divieto per le Asl di usufruire del “listino depositato” per le forniture di farmaci, dispositivi medici e materiale sanitario. Il meccanismo aveva finora permesso di bypassare le gare di appalto. Per il presidente Aforp, Giuseppe Marchitelli, “si cancella così il know-how acquisito in decenni da centinaia di piccole e medie imprese, consegnando il sistema sanitario nelle mani di poche lobbies multinazionali del Nord o dell’estero per le forniture ospedaliere”.
18 APR - Il Consiglio regionale ha di recente approvato la cosidetta “leggina sulle Rsa”. Tra i provvedimenti in essa contenuti, c’è il divieto assoluto per le Asl, a partire dal prossimo mese di agosto, di usufruire del cosiddetto “listino depositato” per le forniture di farmaci, dispositivi medici e materiale sanitario. Il meccanismo, sinora, aveva consentito di attingere per le forniture dalla lista dei diversi prodotti offerti da un’unica ditta, bypassando così le gare d’appalto. A questo punto si è alzata forte la protesta dei piccoli fornitori, ed in particolar modo si è fatto sentire il presidente dell’Associazione fornitori ospedalieri pugliesi (Aforp), Giuseppe Marchitelli, che ha parlato di “un provvedimento fatto per consegnare la sanità pugliese nelle mani di poche lobbies multinazionali del Nord o dell’estero per le forniture ospedaliere”.
La Consip sanitaria in Puglia, secondo il parere dell’Aforp, porta ad una “centralizzazione selvaggia di beni e servizi, un attacco mortale al cuore delle imprese pugliesi e meridionali, e provocherà danni prima ai cittadini e poi alle imprese, abbassando la qualità delle forniture con aumento della mobilità passiva verso il Nord“.
Eppure, come sostiene Marchitelli, le imprese pugliesi avevano sostenuto sforzi “evidentemente non apprezzati dalla Regione. Abbiamo chiuso con una transazione gli inaccettabili ritardi nei pagamenti da parte delle Asl, con crediti vantati per oltre 2 miliardi, senza contare che attualmente le nostre imprese non incidono per oltre il 15% nel mercato delle forniture in Puglia”. Per l’Aforp sarebbe bastato affidarsi a criteri di benchmarking per mettere ordine nel mercato, fissando tempi certi per le gare d’appalto. “Invece – ha concluso - con un colpo d’ascia, centralizzando gli acquisti, si apre il mercato ai grandi monopolisti del business forniture”.
18 aprile 2011
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