Lombardia. Ospedale Merate, inaugurato nuovo blocco operatorio Hi-Tech
Sviluppato su una superficie di 1.000 metri quadrati, è composto da sei sale operatorie dotate di lampade a led e sistemi informatici avanzati capaci di monitorare l'intero percorso del paziente. L’investimento è ammontato a 6,5 mln di euro.
22 NOV - Il futuro della telemedicina è già presente all'ospedale di Merate: per assicurare il top di gamma alle prestazioni operatorie, la Regione Lombardia ha investito la cifra straordinaria di 6,5 milioni di euro. Sviluppandosi su una superficie di 1.000 metri quadrati al sesto piano del padiglione C, le sei sale operatorie sono fornite di lampade scialitiche a led, che garantiscono una luminosità costante priva di zone d'ombra, ventilatori polmonari e sistemi ad alta definizione per la gestione delle immagini. Tutte le sale sono inoltre coordinate e gestite da sistemi informatici avanzati, che non solo monitorano l'intero percorso del paziente dalla preanestesia al suo risveglio, ma permettono di avere a disposizione in sala tutte le informazioni cliniche che lo riguardano (risonanza, tomografia e radiografie). Tra le eccellenze si segnalano la piattaforma tecnologica integrata destinata esclusivamente alla chirurgia laparoscopia e le apparecchiature per l'endoscopia con nuovissime colonne endoscopiche, videogastroscopi e video colonscopi.
Il blocco operatorio potrà essere collegato a strutture esterne mediante la trasmissione in diretta audio e video degli interventi: questo permetterà di implementare la messa in rete dell'azienda di Merate con gli altri ospedali italiani e stranieri e con le aule universitarie.
Si apriranno, dunque, nuovi spazi di collaborazione e studio, ampliando il raggio d'azione e le dimensioni dell'attività dell'ospedale.
"Tutto è interdipendente - ha spiegato l’assessore alla Sanità, Luciano Bresciani -. In Lombardia vogliamo fare un rete di funzioni ad alta, media e bassa complessità di cura. Si tratta di tre strati di rete orizzontale in cui tutti sono attori, corresponsabili e interdipendenti. Questo è il futuro che noi promettiamo anche con le prossime nuove regole della sanità lombarda”. “La multidisciplinarietà è un elemento fondamentale perché oggi ci troviamo, soprattutto nell'ambito della cronicità, a spendere il 70% delle risorse sul territorio per gli ultimi 10 anni di vita – ha concluso -. La vita si allunga e si sta meglio, ma alla fine si salda il conto con più patologie contemporanee: di conseguenza quello tra medici e paziente si configura come un rapporto di squadra e multidisciplinare".
22 novembre 2011
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