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I farmaci mancano in tutta Europa. L’appello dei farmacisti europei (Pgeu): “Misure urgenti e coraggiose per affrotare efficacemente il problema”


Lo rileva un'indagine della associazione europea dei farmacisti che sottolinea come la situazione nel 2022 sia peggiorata e che tutti i Paesi e tutte le classi di farmaci continuano a essere colpiti dalla carenza. Tra le soluzione i proposte quella di "garantire ai farmacisti una maggiore flessibilità nel trovare soluzioni alternative quando un farmaco scarseggia e sviluppare meccanismi equi di ridistribuzione dei farmaci disponibili sul mercato europeo ai pazienti che ne hanno più bisogno, indipendentemente dal Paese dell'UE in cui vivono". L’INDAGINE EUROPEA

24 GEN - Le carenze di farmaci sono in aumento in Europa. Dall'indagine annuale sulle carenze condotta dai farmacisti europei (Pharmaceutical Group of the European Union-Pgeu) emerge come la situazione nel 2022 sia peggiorata e che tutti i Paesi e tutte le classi di farmaci continuano a essere colpiti da questo fenomeno. "Inoltre, nelle ultime settimane, l'impennata delle infezioni respiratorie ha portato a un aumento della domanda di antibiotici come l'amoxicillina - soprattutto per uso pediatrico - e le interruzioni di fornitura attualmente segnalate in alcuni Paesi richiedono azioni immediate e concrete", spiega la Pgeu in una nota.

Le carenze hanno un impatto negativo sulla salute dei pazienti e costituiscono un onere per il lavoro quotidiano dei farmacisti. Secondo l'indagine, ogni farmacia comunitaria in Europa spende in media quasi 7 ore a settimana per gestire le carenze e trovare soluzioni alternative per i pazienti, tempo che potrebbe essere dedicato ad altri compiti per migliorare la qualità delle cure.

Il presidente del Pgeu, Koen Straetmans, ha commentato: "I farmacisti stanno facendo sforzi supplementari per garantire la continuità delle cure e ridurre al minimo l'impatto negativo delle carenze sulla salute dei pazienti, ma la situazione sta diventando sempre più complicata. Le cause del problema sono diverse e complesse. Tra queste, la natura sempre più globalizzata della produzione farmaceutica, le strategie di prezzo e altre dinamiche di mercato, nonché l'attuale crisi delle materie prime, che riguarda anche i materiali di confezionamento come l'alluminio per i blister o il cartone, essenziali per la distribuzione".

"Chiediamo ai politici europei e nazionali - prosegue - di adottare misure coraggiose e ambiziose per affrontare efficacemente il problema. È necessario garantire ai farmacisti una maggiore flessibilità nel trovare soluzioni alternative quando un farmaco scarseggia, in modo che possano gestire meglio la cura dei pazienti, sfruttando appieno le loro competenze, conoscenze ed esperienze. È inoltre fondamentale migliorare la segnalazione, il monitoraggio e la comunicazione sulle carenze di medicinali. È fondamentale fornire maggiori risorse all'Agenzia europea per i medicinali (Ema) per sviluppare attività di prevenzione e gestione delle carenze in coordinamento con gli Stati membri".

Il Pgeu chiede inoltre di sviluppare "meccanismi equi di ridistribuzione dei farmaci disponibili sul mercato europeo ai pazienti che ne hanno più bisogno, indipendentemente dal Paese dell'UE in cui vivono, soprattutto in tempi di crisi sanitaria. Infine, è necessario garantire l'effettivo rispetto delle leggi europee e nazionali relative agli obblighi di servizio pubblico degli attori della catena di approvvigionamento".

24 gennaio 2023
© Riproduzione riservata

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spacer L'indagine Pgeu

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