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Onicomicosi. Il "fungo" delle unghie che colpisce 7 milioni e mezzo di italiani


Si tratta di una malattia causata da funghi che attaccano la lamina dell’unghia. Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale sulle Onicomicosi, colpirebbe il 16,1% della popolazione dai 45 ai 60 anni e il 20,7% degli over 60. Tra i fattori di rischio anche il diabete e altre patologie.

18 APR - Sembrerebbe colpire il 16,1% della popolazione dai 45 ai 60 anni e il 20,7% degli over 60 e potenzialmente potrebbe affliggere 7 milioni e mezzo di persone in Italia: si tratta dell’onicomicosi, patologia della lamina dell'unghia causata dall'azione di funghi patogeni. I dati emergono dall’indagine epidemiologica ONO (Osservatorio Nazionale sulle Onicomicosi) sponsorizzata da Galderma, azienda leader nel settore della dermatologia, il cui scopo era indagare la prevalenza delle onicomicosi in Italia e i fattori di rischio ad essa associati. Il progetto ha coinvolto 25 medici, tra dermatologi e medici di medicina generale, e un totale di 8.331 soggetti.
 
Nonostante i numeri importanti, non esisteva fino ad oggi un'indagine che avesse preso in considerazione la prevalenza del fenomeno su tutto il territorio nazionale e i fattori predisponenti. Obiettivo dell’indagine è stato, dunque, quello di valutare la manifestazione dell’onicomicosi all’interno di un campione esteso che fosse il più rappresentativo possibile della popolazione generale italiana, individuando i possibili fattori di rischio.
Lo studio ha preso in considerazione gli aspetti che possono influenzare l'infezione micotica dell'unghia, come ad esempio sesso, età, abitudini comportamentali e familiarità. I risultati ottenuti hanno permesso all'Osservatorio Nazionale sulle Onicomicosi così di stilare un elenco dei principali fattori di rischio per lo sviluppo della patologia, tra cui: onicomicosi o altra micosi avuta in passato,  diabete, alluce valgo, utilizzo di scarpe scomode, onicomicosi in uno o più membri della famiglia, patologie vascolari, contatto con agenti aggressivi, acne, dermatite atopica, malattie cardiovascolari, ipertensione.
 
La ricerca è stata completata grazie alla compilazione di un’apposita scheda, strutturata in diverse sezioni. La prima sezione prevedeva la raccolta di dati sul profilo del soggetto: l'età, il sesso, le eventuali patologie diagnosticate, le abitudini sportive e comportamentali (utilizzo di scarpe scomode, sottoporsi a trattamenti estetici alle unghie, contatto con agenti aggressivi senza indossare guanti). Nella sezione successiva, si lasciava spazio all’anamnesi (veniva chiesto al soggetto se lui o qualche membro della famiglia avesse mai sofferto in passato di onicomicosi) e alla diagnosi visiva da parte del medico. Infine, l'ultima sezione in cui, laddove il medico avesse ritenuto opportuno richiedere l'esame micologico, veniva riportato il dato di positività o negatività dell'esame stesso. I dati ottenuti hanno permesso di valutare che nell'81% dei casi in cui alla diagnosi visiva segue l'esame micologico, quest'ultimo conferma la presenza del fungo.
 
L’indagine ha dimostrato che l’età anagrafica è direttamente proporzionale alla prevalenza della patologia, colpendo il 16,1% della popolazione dai 45 ai 60 anni e il 20,7% degli over 60, che l’onicomicosi coinvolge maggiormente i soggetti i cui familiari hanno sofferto di onicomicosi in passato (28,3% vs 12%), e che i soggetti che hanno sofferto di onicomicosi in passato sono maggiormente a rischio di onicomicosi rispetto a chi non ne ha mai sofferto (46% vs 10,8%).
Lo sport è giustamente considerato come un elemento fondamentale di una vita sana, ma, se non praticato con le opportune accortezze, può favorire l’insorgenza di micosi: infatti se si prende in considerazione la fascia di età in cui i soggetti sono maggiormente propensi a praticare attività sportiva (fino ai 45 anni), lo sport risulta essere un elemento che facilita lo sviluppo della patologia (8,6% di chi pratica sport vs 5,8% di chi non lo pratica).
L'indagine aveva come scopo anche quello di valutare quali fossero i più importanti fattori di rischio per lo sviluppo di onicomicosi. Il diabete è risultato essere un elemento favorente lo sviluppo di onicomicosi e quindi il paziente diabetico è risultato più soggetto a questa patologia rispetto al soggetto non diabetico (30,5% vs 12,5%).
 
Altri dati significativi emersi:
- L’onicomicosi colpisce prevalentemente i piedi (83% dei casi)
- L’onicomicosi coinvolge soprattutto il primo e il secondo dito nei piedi, il pollice nelle mani
- Alla diagnosi visiva emergono i seguenti dati sulla tipologia di onicomicosi: subungueale nel 61,4% dei casi, superficiale nel 20,8% e totale nel 17,8% dei casi
- Il sesso non rappresenta una variabile discriminante

18 aprile 2013
© Riproduzione riservata

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