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Farmaci. Aumentano i furti in ospedali. Sottratti soprattutto antitumorali e immunosoppressori. Valore medio per furto: 350 mila euro


Il fenomeno è oggetto di uno studio al centro di ricerca Transcrime dell’Università Cattolica di Milano. I dati preliminari, basa su più di 60 furti negli ultimi 7 anni (il 70% solo nel 2013) parlano di un danno complessivo di oltre 17 milioni. Più colpiti gli ospedali del Sud.

10 DIC - L’ultimo caso è avvenuto all’ospedale di Tolmezzo, il 5 dicembre. A novembre erano capitato, tra gli altri, agli ospedali di Salerno, Cremona, Isernia e Treviglio. Il fatto è che il fenomeno del furto di farmaci dagli ospedali italiani sta crescendo. E lo stanno studiando, al centro di ricerca Transcrime dell’Università Cattolica di Milano, Michele Riccardi e Marco Dugato, con Marcello Polizzotti, neo laureato della Cattolica con una tesi proprio sull’argomento.

I risultati definitivi saranno disponibili nei primi mesi del 2014, ma i ricercatori hanno già fornito qualche dato preliminare.

- Più di 60 furti di farmaci negli ospedali apparsi sulla stampa negli ultimi 7 anni, il 70% di questi avvenuti solo nel 2013.

- Più di 17 milioni l’ammontare complessivamente sottratto. Si tratta, in media, di 350 mila euro per furto.

- Più colpiti gli ospedali del sud. In particolare Puglia (con 14 casi, soprattutto nelle province di Bari, BAT -Barletta Andria Trani- e Brindisi) e Campania (16 casi in particolare a Napoli, Benevento e  Salerno).

- Anche la Lombardia non è esente: 5 casi di furti mappati finora tra Milano, Treviglio, Cremona, Mantova e Vigevano

- Antitumorali e immunosoppressori le tipologie più sottratte di farmaco. Il motivo è da ricercare nell’elevato valore economico e nella significativa domanda di tali medicinali in alcuni paesi stranieri.

- Negli ultimi casi, sottratti anche alcuni farmaci, come l’EPO, utilizzati comunemente come dopanti nello sport

“Chi compie questi furti sa esattamente quali confezioni rubare, stoccate in quali depositi, sa come conservare i farmaci sottratti e dove piazzarli, anche all’estero. Inoltre ha fondi per corrompere vigilanza e personale sanitario. Tutti questi elementi fanno propendere per il coinvolgimento di gruppi di criminalità organizzata, non solo italiana”, spiega Michele Riccardi. Per i ricercatori l’elevato valore economico dei furti, e la prevalenza di farmaci, come gli oncologici, coperti dal Sistema Sanitario Nazionale, rende questo fenomeno criminale un’emergenza, oltre che per i degenti coinvolti indirettamente, anche per le casse dello Stato.

Le informazioni desunte dalle fonti aperte saranno ora incrociate con una serie di altri dati, a cominciare da quelli sulle strutture ospedaliere (le dimensioni, ad esempio) e sul contesto territoriale (ad esempio la presenza di criminalità organizzata, anche straniera). In questo modo l’analisi proverà ad individuare le caratteristiche delle strutture più vittimizzate e, di conseguenza, quelle potenzialmente più vulnerabili: "Un’informazione cruciale sia per le indagini delle forze dell’ordine che per l’attività di prevenzione da parte di aziende ospedaliere e case farmaceutiche".

Inoltre lo studio approfondirà alcuni aspetti legati alla domanda, internazionale, dei farmaci rubati: è stato infatti ipotizzato che alcuni dei medicinali sottratti possano alimentare il mercato nero in paesi stranieri, come la Grecia, dove le forniture ufficiali delle case farmaceutiche sono state talvolta interrotte dai deficit dei governi nazionali.

10 dicembre 2013
© Riproduzione riservata

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