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Influenza e vaccinazione. Congresso SIPREC: "il vaccino riduce rischio eventi cardiovascolari"

di Viola Rita

La vaccinazione riduce il rischio di infarto e ictus, nei pazienti soggetti a tale rischio. Ad affermarlo, durante il XII Congresso Nazionale, la Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare. L'abbassamento del rischio nei pazienti vaccinati è pari al 36%, secondo uno studio dell’Università di Toronto. Trimarco (SIPREC): “questa vaccinazione può contribuire a prevenire l’infarto”

09 MAR - “Il vaccino antiinfluenzale è un salvavita per le persone a rischio cardiovascolare”: ad affermarlo sono gli esperti durante il XII Congresso Nazionale della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC), a Napoli da giovedì 6 marzo fino ad oggi, evento durante il quale, inoltre, vengono fornite informazioni sul rapporto tra crisi economica e salute cardiovascolare.
In particolare, "la vaccinazione contribuisce a ridurre in maniera significativa il rischio eventi ischemici acuti nel corso della stagione influenzale e, in generale, a ridurre il rischio di eventi cardiovascolari maggiori, come infarto e ictus", sottolinea la Società.
 “L’influenza è causa di una sindrome infiammatoria sistemica che può coinvolgere anche i vasi del cuore da cui può derivare un aumento del rischio trombotico. È quindi importante consigliare la vaccinazione antinfluenzale soprattutto a quei soggetti che hanno già patologie cardiache o vascolari di base”, ha spiegato il Professor Bruno Trimarco, Presidente della SIPREC. “La prevenzione vaccinale è un interesse di una Società Scientifica che si occupa della riduzione del rischio cardiovascolare, come la SIPREC, perché può contribuire alla prevenzione di un problema clinico importante come l'infarto”.
 
A sottolineare il legame tra vaccinazione antiinfluenzale e riduzione del rischio cardiovascolare nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare, sono anche i ricercatori dell’Università di Toronto, che in una pubblicazione sul JAMA, in cui effettuano una revisione sistematica della letteratura scientifica, hanno rilevato una riduzione del 36% del rischio di eventi cardiovascolari maggiori (infarto ed ictus) nei soggetti vaccinati per l’influenza rispetto a quelli non vaccinati (Udell JA et al., Association Between Influenza Vaccination and Cardiovascular Outcomes in High-Risk Patients. A Meta-analysis. JAMA). A dare notizia di questo dato, durante il Congresso, è la SIPREC, che fa parte della Consulta delle Società Scientifiche per la Riduzione del Rischio Cardiovascolare (CSCV).        
Questa Consulta ha incluso, in un documento scientifico di raccomandazione, l'importanza di diffondere queste informazioni a tutti gli operatori sanitari che si occupano di prevenzione cardiovascolare, oltre a tutti coloro che si occupano di vaccinazioni.
“La prevenzione deve essere il pilastro della nostra Sanità”, ha affermato il Dottor Andrea Orsi della Scuola di Igiene e Sanità Pubblica dell’Università di Genova, diretta dal Professor Giancarlo Icardi, “la vaccinazione influenzale è uno strumento di immunizzazione che si è dimostrato efficace anche nella riduzione del rischio cardiovascolare. Infatti, il nostro Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale, ripreso annualmente con un’apposita Circolare dal Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione influenzale anche ai soggetti che soffrono di patologie croniche di base tra cui quelle cardiovascolari. I più recenti dati epidemiologici mostrano come nella fascia d’età compresa fra i 60 e i 64 anni, circa il 15% presenta condizioni di rischio legate a patologie cardiovascolari ed è per questi soggetti che il vaccino antinfluenzale è fortemente raccomandato. Pertanto l’abbassamento dell’età di raccomandazione della vaccinazione influenzale ai 60 anni potrebbe rappresentare la soluzione da perseguire con decisione, per proteggere i soggetti più fragili utilizzando al meglio le risorse”.
 
Viola Rita

09 marzo 2014
© Riproduzione riservata

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