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Influenza. SItI: "In Italia ogni anno colpisce tra i 6 e i 9 milioni di persone"


Nei soggetti anziani con patologie croniche l'influenza può avere anche esiti letali quantificabili in circa 8.000 decessi l'anno. Si è discusso di tutto questo nel Congresso nazionale della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica appena concluso a Riccione.

06 OTT - E’ impossibile prevedere in anticipo quanto l’influenza stagionale del prossimo inverno sarà diffusa: quello che si sa è che ogni anno in Italia colpisce dai 6 ai 9 milioni di persone. Non solo. L’influenza, soprattutto in soggetti anziani e affetti da patologie croniche, può avere esiti letali (secondo alcune stime determina circa 8.000 morti all’anno, il doppio di quelli per incidenti stradali). Si è discusso anche di influenza nel Congresso nazionale della Società  italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (SItI) appena concluso a Riccione.
 
Come ogni anno, parte in ottobre la campagna di vaccinazione anti-influenzale stagionale. Tale intervento continua ad essere il miglior modo per prevenire una malattia a torto giudicata di lieve entità, ma che invece può essere gravemente complicata, ed anche letale in anziani e in soggetti di qualsiasi età affetti dalle malattie croniche (malattie cardicahe, polmonari, epatiche, renali, diabetici, immunodepressi, etc.) elencate in una Circolare del Ministero della Salute. “La vaccinazione - ha spiegato Paolo Bonanni, Ordinario di Igiene all’Università degli Studi di Firenze e Coordinatore del Gruppo Vaccini della SItI - rappresenta il solo strumento veramente efficace nel limitare i danni dell’influenza. E’ perciò di fondamentale importanza che i soggetti anziani e tutti coloro che sono a rischio elevato di complicanze si vaccinino anche quest’anno, seguendo le indicazioni emanate dalle Autorità sanitarie. Anche a medici e infermieri - prosegue l’esperto - è fortemente raccomandata la vaccinazione sia per protezione individuale, sia per evitare di essere fonte di contagio per i pazienti che assistono. Analogamente, si devono vaccinare i conviventi familiari di pazienti affetti da malattie croniche”.
 
Il vaccino, analogo per composizione a quello dello scorso anno, va somministrato in unica dose (due dosi a distanza di un mese sotto i 9 anni di età in soggetti mai vaccinati nelle stagioni precedenti) entro fine dicembre, preferibilmente entro novembre. L’importanza della vaccinazione per la salute di tutti i cittadini è peraltro testimoniata dal progressivo abbassamento dell’età alla quale essa è raccomandata in molti Paesi avanzati. Anche la SItI ha indicato in un proprio documento le motivazioni che rendono fortemente auspicabile da subito un’estensione dell’offerta della vaccinazione sopra ai 60 anni (invece degli attuali 65 anni), per potere raggiungere più efficacemente i molti soggettiaffetti da patologie croniche nella fascia di età 60-65 anni. In caso di malattia influenzale anche alcune semplici regole di condotta possono però contribuire ad una più rapida guarigione e a contenere la diffusione del virus.
 
“Oltre all’utilizzo dei farmaci anti-infiammatori prescritti dal proprio medico di famiglia - ha detto Bonanni -, il consiglio è quello di astenersi dal lavoro e stare a riposo fino alla completa risoluzione. Comportamenti inutilmente ‘eroici’ possono contribuire invece a diffondere l’infezione sui luoghi di lavoro e mettono a rischio di ricadute e di complicanze anche gravi. Per evitare il contagio - ha concluso Bonanni - è dimostrato estremamente importante lavare frequentemente le mani con acqua e sapone”.

06 ottobre 2014
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