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Oncologia geriatrica. Al via l’International Meeting RIMOG a Roma. "Sempre di più i casi di pazienti tra i 70 e i 75 anni"

di Viola Rita

In passato un paziente anziano con tumore si valutava dai 65 anni in su, oggi la soglia si è elevata sensibilmente. Il 4 e il 5 dicembre il Congresso Internazionale “Rome International Meeting on Geriatric Oncology” (RIMOG).  A colloquio col Professor Silverio Tomao, Ordinario di Oncologia Medica all’Università di Roma Sapienza. IL PROGRAMMA

03 DIC - Dai nuovi approcci  terapeutici alla migliore gestione clinica del paziente anziano , fino ad una fotografia completa del trattamento delle neoplasie a maggiore incidenza e  mortalità. Sono alcuni dei temi oggetto del primo Rome International Meeting on Geriatric Oncology (RIMOG), un Congresso internazionale che si terrà domani e dopodomani (il 4 e il 5 dicembre 2014) a Roma, presso l’Aula Paride Stefanini del  Policlinico Umberto I. Sotto l’alto Patrocinio del  Presidente della Repubblica, l’Evento vede come Honorary President il Professor Luigi Frati,  Professore Emerito dell’ Università di Roma “Sapienza” ed  è presieduto dai Professori Guido Francini, Ordinario di Oncologia Medica presso l’Università di Siena e Silverio Tomao, Ordinario di Oncologia Medica presso l’Università di Roma “Sapienza”.

Innovazione e ricerca rappresentano i concetti chiave che emergeranno durante i lavori dell’International Meeting. “Verranno presentate le più recenti acquisizioni scientifiche in tema di tumori nell’anziano, con particolare attenzione alle patologie oncologiche che sono tra le più rappresentative come impatto sociale, incidenza e mortalità”, ha spiegato al nostro giornale il Professor Tomao. “Infatti, il numero di pazienti che muoiono a causa di un tumore è ancora elevato, anche se, in base alle stime odierne, circa il 50% dei malati guarisce”.  
Dunque, il dibattito sarà incentrato sul trattamento e sulla gestione di pazienti oncologici di età avanzata, senza trascurare tutti gli aspetti clinici emergenti  che riguardano la popolazione colpita dal tumore al di là di distinzioni anagrafiche. “In passato, si considerava anziano il paziente al di sopra dei 65 anni”, precisa il Professor Tomao, “ma oggi, grazie all’allungamento dell’aspettativa di vita e agli avanzamenti in campo medico-sanitario, si tende a considerare  come anziano il paziente affetto da tumore con più di 70 o addirittura 75 anni”.
 
Durante le due giornate dei lavori, l’International Meeting si articolerà in sette sessioni,  presentate da 50 specialisti nazionali e internazionali. “Il Congresso vede la presenza di un Comitato scientifico di altissimo livello, sia dal punto di vista scientifico che accademico, una faculty costituita da importantissimi relatori e moderatori , tra cui alcuni dei maggiori esperti italiani e circa 20
scienziati  stranieri, la maggioranza dei quali provenienti dagli Stati Uniti . Al termine di ogni sessione, inoltre, si terrà una Panel discussion, cioè una discussione collegiale alla quale interverranno 3 speakers italiani esperti sui temi della sessione, ha sottolineato il Professor Tomao. La prima sessione del Congresso sarà dedicata all’inquadramento generale del malato oncologico di età avanzata, il quale presenta caratteristiche cliniche, biologiche e prognostiche completamente diverse rispetto al paziente più giovane. In tali malati sono spesso presenti comorbilità, vale a dire  la coesistenza con la neoplasia di altre malattie, tra cui ad esempio patologie  metaboliche (diabete), neurodenegerative, cardiovascolari (cardiopatie, ipertensione) ed altro”.

Un focus centrale in tutte le sessioni è quello dei nuovi trattamenti terapeutici ‘biologici’. “Queste terapie identificano un target molecolare alterato con un’azione selettiva che impedisce alla cellula di proliferare e che può in alcuni casi favorire la regressione del tumore”, spiega il Professore. “Altro strumento di cui oggi disponiamo sempre di più riguarda la possibilità di selezionare la terapia in base al rilievo dell’efficacia sul singolo paziente. Mentre ieri ci basavamo soltanto su un’analisi anatomo-patologica molto tradizionale, in cui si indicavano le caratteristiche di malignità del tumore, l’istotipo, l’attività proliferativa, il grado di differenziazione cellulare ed altro, oggi abbiamo a disposizione anche nuovi tipi di indagini biomolecolari, effettuate dall’anatomo-patologo, che consentono di identificare geni amplificati, ovvero iperespressi, oppure mutati nelle loro caratteristiche molecolari: tali trasformazioni   possono  determinare alterazioni biologiche tali da favorire la proliferazione e la progressione neoplastica .
Basandoci su tali analisi , siamo oggi in grado di valutare non solo la prognosi del tumore, ma anche l’evoluzione della malattia ed il grado di aggressività, riuscendo, tramite la personalizzazione dei trattamenti , a prevedere quale farmaco a bersaglio molecolare sia più adatto per quel singolo paziente e quale invece risulterebbe privo di efficacia: questo è uno dei più grandi successi della medicina oncologica odierna, la cosiddetta ‘oncologia traslazionale , quella branca cioè che consente di trasferire i risultati delle indagini biomolecolari all’applicazione clinica”, consentendoci  di avviare trattamenti personalizzati per una medicina oncologica “di precisione”.
 
Nello specifico le sessioni del Congresso affronteranno le seguenti forme neoplastiche. Si partirà da un’analisi dello stato dell’arte del tumore  polmonare, che ancora rappresenta una delle principali patologie ad altissima incidenza e ad elevato tasso di mortalità”, prosegue l’esperto. “Due sessioni saranno poi dedicate al tumore della mammella e dell’ovaio: quest’ultimo, dopo quello della mammella, rappresenta la seconda neoplasia ginecologica per tassi  di mortalità. La sessione successiva sarà incentrata sul tumore del colon-retto, nel quale, come negli altri casi, la medicina selettiva e l’integrazione tra terapia medica e chirurgica sono in grado di modificare in maniera significativa la gestione clinica del malato. Infine”, conclude il Professor Silverio Tomao, “si parlerà  dei tumori della prostata e del rene, neoplasie molto diverse tra di loro ma per le quali negli ultimi anni si è avuto un enorme miglioramento delle terapie mediche grazie all’identificazione ed utilizzazione di farmaci altamente innovativi".
 
Viola Rita

03 dicembre 2014
© Riproduzione riservata

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