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Caso Avastin-Lucentis. Soi: "Dopo sentenza Tar rendere disponibile terapia meno cara"


La sentenza del Tar Lazio, che ha inflitto a Novartis e Roche una multa di 180 milioni di euro, per la Società oftalmologica conferma la correttezza e l’eticità della sua azione. Piovella: “La posizione di Soi è sempre stata corretta ma il prossimo passo è rendere disponibile Avastin poiché ad oggi 100 mila pazienti subiscono ancora una penalizzazione”.

03 DIC - Il Tar Lazio  ha confermato la multa alle Big Pharma e ha respinto i quattro ricorsi che Novartis e Roche hanno presentato contro la multa di 180 milioni di euro che l’Antitrust aveva loro inflitto, anche grazie ad un esposto della Società oftalmologica italiana (Soi). "Finalmente si riconosce che si è agito per la tutela dei pazienti - spiega Matteo Piovella Presidente della Soi - ma dobbiamo ancora cercare di far accedere in tempi rapidi alla terapia coloro che ne sono stati sfavoriti.
 
"L’Autorità ritiene che Novartis e Roche abbiano dunque fatto cartello per condizionare le vendite. Il Tar Lazio sostiene - continua Piovella - che l’impiego dei farmaci off label è del tutto legittimo “purchè, come nel caso dell’Avastin, sia frutto di una valutazione del medico curante, ossia di un soggetto di sicura professionalità e competenza”.
 
Per la Società oftalmologica si tratta di un'affermazione di estrema importanza "che riconosce il valore ed il ruolo insostituibile dei medici oculisti, che il Tar ha ritenuto necessario sottolineare grazie agli elementi sostenuti con vigore nella discussione orale dal nostro avvocato".
 
"Per comprendere meglio l’ importanza di questa presa di posizione è sufficiente leggere le difese presentate delle case farmaceutiche basate su concetti contrapposti.Viene presa in considerazione dal Tar anche la pronuncia del Consiglio di Stato, resa in un giudizio, in cui Soi era sempre presente per portare avanti la propria posizione, al fine di far comprendere la drammaticità della situazione che si è venuta a creare e che mette a rischio la salute dei pazienti nonchè la tenuta del Ssn e lo stravolgimento di ruolo e responsabilità a carico dei medici oculisti. Quello che più ci lascia preoccupati e attoniti è avere la conferma di come Roche e Novartis abbiano cercato di condizionare il giudizio dell’Ema e, non riuscendoci, hanno poi enfatizzato il mutamento dello RCP di Avastin quale indice di pericolosità, modifica che – ricorda Piovella – ha poi portato alla totale esclusione di Avastin dalla rimborsabilità ,azione attuata con diretta responsabilità da parte di Aifa, con le ulteriori conseguenze che tutti noi conosciamo bene, per averle sperimentate sulla nostra pelle e responsabilità professionale".
 
"I giudici hanno ritenuto che il divario di prezzo dei due farmaci sia enorme e come sia ingente il numero dei pazienti che possono essere curati con entrambi i farmaci dando così ragione alla Società Oftalmologica Italiana che lo ha sempre affermato. Siamo quindi soddisfatti e il risultato ci ripaga in parte delle fatiche e delle accuse ingiuste che ci sono state mosse e conferma che ,oggi come ieri ,non bisogna desistere dal combattere una giusta battaglia, anche contro false evidenze", conclude Piovella.

03 dicembre 2014
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